In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità (Gv 1,1-5.9-14).
Dio si è fatto uomo, ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. Dio non è lontano: è vicino, anzi, è l’Emmanuele, Dio con noi. Non è uno sconosciuto: ha un volto, quello di Gesù. E’ un messaggio sempre nuovo, sempre sorprendente, perché oltrepassa ogni nostra più audace speranza. Soprattutto perché non è solo un annuncio: è un avvenimento, un accadimento, che testimoni credibili hanno veduto, udito, toccato nella Persona di Gesù di Nazareth! «Il Verbo si fece carne».
Di fronte a questa rivelazione, riemerge ancora una volta in noi la domanda: come è possibile?
Il Verbo e la carne sono realtà fra loro opposte: come può la Parola eterna e onnipotente diventare un uomo fragile e mortale? Non c’è che una risposta: l’Amore. Chi ama vuole condividere con l’amato, vuole essere unito a lui, e la Sacra Scrittura ci presenta proprio la grande storia dell’amore di Dio per il suo popolo, culminata in Gesù Cristo. Dio non cambia: Egli è fedele a Sé stesso…Dio non muta. Egli è amore da sempre e per sempre. E’ in sé stesso Comunione, Unità nella Trinità, ed ogni sua parola e opera mira alla comunione. L’Incarnazione è il culmine della Creazione. Quando nel grembo di Maria, per volontà del Padre e l’azione dello Spirito santo, si formò Gesù, Figlio di Dio fatto uomo, il creato raggiunse il suo vertice. Il principio ordinatore dell’universo, il Logos, incominciava ad esistere nel mondo, in un tempo e in uno spazio. La luce di questa verità si manifesta in chi la accoglie con fede, perché è un mistero d’amore. Solo quanti si aprono all’amore sono avvolti nella luce del Natale. Così fu nella notte di Betlemme, e così è anche oggi. L’Incarnazione del Figlio di Dio è un avvenimento che è accaduto nella storia, ma nel medesimo tempo la oltrepassa. Ai fini della nostra esistenza interessa il fatto che Gesù si è incarnato, vive incarnato, è presente incarnato. In altre parole, l’Incarnazione di Gesù è un fatto permanente: iniziato in un periodo della storia, riamane però sempre attuale. Tu hai sempre a che fare con Lui che si incarna. Non è un ricordo, uno studio storico: una teoria è importante, fa scienza, ma non dona la vita. Cristo,invece, continuamente dice: «Io mi incarno per te».