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Il pensiero del giorno

23 Aprile 2022 - Autore: Don Andrea Nizzoli

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero. Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro. Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. (Mc 16, 9-15)


Non vollero credere

I discepoli hanno creduto a Gesù, durante i miracoli che faceva, ma ora innanzi al più grande evento: la sua Risurrezione, non credono. Umanamente è comprensibile. Ma non ci si può fermare alla sola psicologia umana innanzi al Risorto. Si tratta di un atto di fede. Un atto di fede ha bisogno di tre elementi: la testimonianza, la grazia di Dio e l’atteggiamento personale, cioè la volontà di accettare come vero ciò che Dio rivela. I discepoli non credettero né alla Maddalena, né ai discepoli di Emmaus. Il motivo di fondo della loro incredulità sembra essere la terza condizione: la volontà di accettare ciò che oltrepassa l’esperienza umana. È il punto dolente di tutti gli atti della fede. Ma come la ragione non è contro la conoscenza dei sensi, però la supera, così anche la fede non è contro la ragione, ma al di sopra di essa, un’illuminazione superiore.

Alla fine apparve agli undici

“Rivelazione”, è un velo che cade e che mostra ciò che prima era velato. Le verità divine sono “rivelate”, non possono essere umanamente “scoperte”. L’apparizione di Gesù risorto agli apostoli è una rivelazione visibile. Lo incontrano, parlano con Lui, lo toccano. Possiamo dire che Gesù è venuto “dai” discepoli? Il vangelo non usa mai questa espressione. Durante la sua vita terrena Gesù va in tanti posti e se ne allontana, ma dopo la risurrezione si rivela. Questo significa che Gesù è accanto a loro, è con loro anche se non lo vedono. Se è così per gli apostoli, è valido anche per noi. Cristo è con noi, è accanto a noi, anche se non lo vediamo. È bello e buono diventare consapevoli della sua presenza. Non a caso appare durante la mensa, che esprime piena convivialità. Gesù sarà sempre accanto ad ogni suo apostolo. (cfr A. Poppi – Sinossi dei quattro vangeli e cfr T. Spidlik – Il vangelo di ogni giorno)


San Giorgio 

Martire di Lydda

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