Mentre egli parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: “Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti”. Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”. Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre”. (Mt 12, 46-50)
Intorno a Gesù ci sono vari gruppi di persone che assumono atteggiamenti assai differenti nei suoi confronti. Gli esponenti del giudaismo lo osteggiano sempre più accanitamente. I parenti “stanno fuori”; la maggioranza di essi non crede in Gesù, anzi lo ritiene un esaltato (Mc 3, 21). I discepoli, che si aprono progressivamente al suo messaggio formano la sua vera famiglia, perché “fanno la volontà del Padre”.
I legami familiari naturali sono secondari rispetto al legame spirituale che viene a stabilirsi tra Gesù e i discepoli, suoi veri parenti. La nuova comunità spirituale che si coagula intorno a Gesù è vincolata dall’amore di Dio. Gesù lo chiama
“Padre mio che è nei cieli”, per esprimere il suo rapporto filiale con lui, che viene partecipato anche ai suoi discepoli, creando un’unità profonda dei cuori, più forte di quella del sangue. L’esperienza odierna, forse la più forte, della comunicazione spirituale è legata a San Pio da Pietrelcina, detto da molti “il più comunicativo dei santi”. Il convento di San Giovanni Rotondo, dove è sepolto il santo francescano, si connota per una comune esperienza spirituale, avvertita come una energia, un’acqua viva che spazza via ogni sintomo di morte, e toglie tutti i dubbi sulla fede; rende tutti molto spontaneamente disposti a comunicare una forte esperienza spirituale. Un tempo i protestanti utilizzavano questo brano del vangelo come argomento contro il culto mariano. Dicevano che Gesù dava apertamente la precedenza a chi era unito a Lui dalla parentela. Oggi è un argomento superato. Maria ha partorito Gesù umanamente, ed è “Beata colei che ha creduto”.
La sua maternità ha inizio dal suo Fiat all’annuncio dell’angelo, che le manifestava la volontà di Dio. Questa è una evenienza che riguarda tutt’ora ognuno di noi, ogni giorno. Continua a nascere Cristo nel cuore dei credenti. È interessante osservare nelle icone, l’atteggiamento del messaggero di Dio. Gli angeli sono dipinti in genere in atteggiamento molto umile verso Dio e i santi. Nell’icona dell’Annunciazione, invece, l’angelo appare molto deciso. È il messaggero del più importante intervento divino della storia. Per ciò Maria si inchina marcatamente innanzi a Gabriele Arcangelo e il suo corpo prende le sembianze di un’arpa che suonerà con lo Spirito Paraclito un cantico di salvezza.