Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: “Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti”. (Mt 13, 1-9)
Che cosa muove l’agricoltore a seminare? La speranza di un buon raccolto. Che cosa muove il cristiano ad annunciare Cristo?
C’è chi l’annuncia per dovere di stato: un insegnante di religione che impartisce la sua lezione settimanale, alla fine del mese percepisce una remunerazione, indispensabile alla vita. Ma c’è anche chi insegna il cristianesimo, perché Gesù è stato l’unico autentico medico dell’anima. Gesù Cristo mi ha guarito da uno stato miserevole di confusione e malinconia, conseguenze delle tenebre del peccato.
Gesù allora è penetrato nel centro dell’anima, lì si è insediato, accolto come l’unico Signore che ha parole di vita eterna. C’è chi predica perché è d’obbligo legale canonico, commentare il vangelo nelle parrocchie, durante la funzione domenicale. Omelie senz’anima, tiepide e assai dannose. C’è invece, chi ha preso il Signore Gesù per quello che è: la meraviglia di questo mondo.
Se ascoltiamo l’anelito di tante persone, anche lontane dalla chiesa, alla fine emerge sempre che vorrebbero essere come Gesù. La sua persona emerge senza miserie, non è mai piccolo o schiacciato dal peso dei problemi. Non cerca né Dio, né la fede, ma li propone al presente. Ogni sua parola e gesto, traboccano di grazia e verità.
L’innamorato di Cristo parla, perché sperimenta in sé stesso al presente, la vita del suo Salvatore, per cui non si può tacere di Colui che è “via, verità e vita”; anche i moti ingarbugliati del cuore umano, vengono guidati verso la verità. È il regno di Dio.
Che ogni battezzato proceda verso la croce e sia innamorato di Dio, altrimenti si è solo facchini di un Dio lontano, che poi scioperano e rivendicano solo il loro tornaconto.
(cfr don Benzi – Pane quotidiano)