Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato. (Mt 23, 1-12)
La cattedra di Mosè si riferisce al ruolo legittimo degli scribi (il loro insegnamento era sostanzialmente esatto), quali maestri della Legge e interpreti della volontà di Dio in essa contenuta. Perciò vanno ascoltati; ma non bisogna imitarne le opere contrarie al loro insegnamento. L’incoerenza della loro vita risultava davvero scandalosa. Gli scribi appesantivano la Legge con prescrizioni cervellotiche, che la rendevano un giogo insopportabile. “Legano” significa “dichiarano obbligatorio”.
“I carichi pesanti” probabilmente si riferiscono alle osservanze rabbiniche, codificate nella “tradizione degli antichi” (cfr Mc 7, 2ss). A tanta loro scrupolosità nel legiferare non corrispondeva una condotta esemplare. Dopo aver messo sotto accusa l’incoerenza dei farisei, Gesù li rimprovera per l’ostentazione e la vanagloria. Le loro opere erano viziate dal tarlo dell’ipocrisia: “Fanno tutte le loro opere per farsi vedere dagli uomini”. Gesù aveva già insistito sulla sincerità per le opere pie (cfr 6, 1-18). I filatteri erano piccoli astucci contenenti delle frasi bibliche che durante le preghiere venivano applicati con strisce di cuoio sulla fronte e sul braccio sinistro.
Le frange consistevano in quattro fiocchi appesi agli angoli del mantello (Nm 15, 37-41); erano muniti di un cordoncino di porpora color viola, che aveva lo scopo di richiamare alla mente “tutti i comandi del Signore per metterli in pratica” (Nm 15, 39). Gesù non condanna queste pie usanze prescritte dalla Legge, ma biasima l’ostentazione dei farisei che per fingersi pii ampliavano in modo ridicolo la dimensione di questi oggetti sacri. Siccome si consideravano i maestri del popolo, esigevano i primi posti nelle assemblee, nelle sinagoghe e nelle piazze, oltre a saluti ossequiosi.
Gesù disapprova la loro ambizione irresponsabile. Gesù proibisce ai suoi discepoli di farsi chiamare “rabbi”. Gesù probabilmente sta premunendo i discepoli dallo spirito di ambizione, un vero cancro nel giudaismo contemporaneo, che travisa la religiosità autentica, riducendola ad un vuoto formalismo. D’altra parte, l’insorgere dello spirito borghese, con le sue ambizioni di elevazione economica e sete di denaro, è uno dei primi fattori di decadenza della civiltà cristiana europea, fin dal secolo XI.