L’uomo sceglie tutto, dal paio di scarpe ai progetti di vita. Il Papa apre un ciclo di catechesi in cui offrirà alcune indicazioni per scegliere bene nelle cose che contano
di Michele Brambilla
Il 31 agosto Papa Francesco introduce l’udienza dicendo che «iniziamo oggi, un nuovo ciclo di catechesi: abbiamo finito le catechesi sulla vecchiaia, adesso iniziamo un nuovo ciclo sul tema del discernimento», che significa “scegliere”. «Discernere è un atto importante che riguarda tutti», spiega il Papa, «perché le scelte sono parte essenziale della vita. Discernere le scelte. Si sceglie un cibo, un vestito, un percorso di studi, un lavoro, una relazione. In tutto questo si concretizza un progetto di vita, e anche si concretizza la nostra relazione con Dio».
Parlare correttamente di discernimento non è semplice, tanto che «nel Vangelo, Gesù parla del discernimento con immagini tratte dalla vita ordinaria; ad esempio, descrive i pescatori che selezionano i pesci buoni e scartano quelli cattivi; o il mercante che sa individuare, tra tante perle, quella di maggior valore. O colui che, arando un campo, si imbatte in qualcosa che si rivela essere un tesoro (cfr Mt 13,44-48)». «Alla luce di questi esempi, il discernimento si presenta» quindi «come un esercizio di intelligenza, e anche di perizia e anche di volontà, per cogliere il momento favorevole: queste sono le condizioni per operare una buona scelta. Ci vuole intelligenza, perizia e anche volontà per fare una buona scelta. E c’è anche un costo richiesto perché il discernimento possa diventare operativo». Se scelgo una cosa, escludo inevitabilmente l’alternativa, ma di fronte alle scelte esistenziali si devono tenere in conto le fatiche di un intero percorso. Ad ogni modo, «le decisioni le deve prendere ognuno; non c’è uno che le prende per noi» e la dimensione affettiva non è immune, come ricorda sempre il Vangelo: «chi ha trovato il tesoro non avverte la difficoltà di vendere tutto, tanto grande è la sua gioia». Una gioia che non ha paragoni con le soddisfazioni terrene, mentre ha più a che fare con quella pace nella pienezza di cui fecero esperienza i Magi di fronte al riapparire della stella che indicava Betlemme (Mt 2,10) e le pie donne al sepolcro il giorno di Pasqua (Mt 28,8).
Scegliere chiama in causa il grande tema della libertà. «L’uomo, a differenza degli animali, può sbagliarsi, può non voler scegliere in maniera corretta e la Bibbia lo mostra fin dalle sue prime pagine. Dio dà», però, «all’uomo una precisa istruzione: se vuoi vivere, se vuoi gustare la vita, ricordati che sei creatura, che non sei tu il criterio del bene e del male e che le scelte che farai avranno una conseguenza, per te, per altri e per il mondo».
Tutte le volte che l’uomo ha preteso di occupare il posto di Dio ha compiuto disastri. Salutando i pellegrini polacchi, il Pontefice rammenta che «domani ricorderete lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, che ha segnato così dolorosamente la nazione polacca. E oggi», ammonisce, «stiamo vivendo la Terza» “a pezzetti”, pertanto «la memoria delle esperienze passate vi spinga a coltivare la pace in voi stessi, nelle famiglie, nella vita sociale e internazionale. Preghiamo in modo speciale per il popolo ucraino», che in questi mesi è stato molto aiutato dalla Polonia. Le scelte di ieri (1939) richiamano quelle di oggi, evidenziando che il criterio fondamentale dell’autentico discernimento è sempre Lui, Cristo, Dio fatto uomo.
Giovedì, primo settembre 2022