Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
“Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete, perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti. (Lc 6, 20-26)
Gesù alzati gli occhi verso i suoi discepoli, dice: “ Beati voi poveri…..
Li chiama beati perché la giustizia di Dio farà si che costoro siano saziati, risarciti da ogni falsa accusa, in una parola perché li accoglie fin d’ora nel suo regno. Le beatitudini si basano sul fatto che esiste una giustizia divina, che rialza chi è stato a torto umiliato e abbassa chi si è esaltato (cfr Lc 14, 11). Infatti, l’evangelista Luca, dopo i quattro “beati voi”, aggiunge quattro ammonimenti: “guai a voi, ricchi…guai a voi che ora siete sazi,…. guai a voi, che ora ridete” e “guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi”, perché, come afferma Gesù, le cose si ribalteranno, gli ultimi diventeranno primi, e i primi ultimi (cfr Lc 13, 30). Questa giustizia e questa beatitudine si realizzeranno nel “Regno dei cieli”, o “Regno di Dio”, che avrà il suo compimento alla fine dei tempi ma che è già presente nella storia. Chi si affida al Padre con fiducia filiale, sperimenta l’azione di Dio nella storia. Prega per il tuo avversario, per chi ti odia, con uno slancio radicale nel vangelo e sperimenta l’opera della grazia di Dio, nel realizzare intese ritenute impossibili.
Quando ti hanno fatto un torto, affida la tua causa al Signore prima che lo spirito d’ira e di vendetta abbia il sopravvento. È Dio stesso che dice “Se dai ascolto alla sua voce e fai quanto ti dirò, sarò nemico dei tuoi nemici e avversario dei tuoi avversari” (Es 23, 22). Prima che tu intervenga, il cielo ha già provveduto, ascoltando la tua preghiera. La croce non serve cercarla, essa giunge secondo la più alta sapienza dell’Altissimo. L’importante è riconoscerla e accoglierla. Rapidamente riconosciamo l’ordine della santa croce, anche in eventi che parevano solo una iattura. Il male è ordinato, dalla volontà beatifica verso di noi, del nostro Signore eterno.
Dio stesso, con la sua azione provvidente, ti segue con tutto il suo potenziale salvifico. Osservando la presenza del Salvatore nella nostra vita – con Maria, a cui Elisabetta disse: “beata te che hai creduto nell’adempimento della parola del Signore” (Lc 1, 45) – inizia anche in noi la beatitudine di coloro che credono.