Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: “Ti seguirò dovunque tu vada”. E Gesù gli rispose: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”. A un altro disse: “Seguimi”. E costui rispose: “Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre”. Gli replicò: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio”. Un altro disse: “Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia”. Ma Gesù gli rispose: “Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio”. (Lc 9, 57 – 62)
Ti seguirò
C’è un proverbio latino che dice: La strada è lunga con gli ordini, e breve con l’esempio. I bambini e i giovani hanno predisposizione ad imitare; per loro la miglior scuola è osservare. Così è nata anche la prima Chiesa: gli apostoli incontrano Gesù, e ne sono così colpiti che lo seguono e lo imitano. Quando si disperdono nel mondo ad annunciare la parola di Dio, non hanno libri né cultura teologica, insegnano semplicemente quello che hanno visto e ascoltato da Gesù. Il vangelo di san Marco è il riassunto delle prediche di san Pietro, breve ma così concreto che sembra di avere Gesù davanti agli occhi. Anche oggi è molto importante non imparare un catechismo astratto, ma immaginare la persona di Gesù, in modo che il suo modo di pensare ed agire ci diventi famigliare. Leggere un brano del vangelo e cercare di rivivere interiormente la scena serve più di una riflessione teorica.
Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio
Una persona saggia si riconosce dalla duttilità, dalla prontezza a cambiare il proprio parere quando capisce di aver torto. Ma c’è un limite: chi cambia idea troppo spesso è incostante e inaffidabile. Peggio ancora quando cambia atteggiamento con le persone a cui abbiamo promesso di restare fedeli. La vera essenza del cristiano è la fedeltà alla persona di Cristo, una fedeltà esente da dubbi e incertezze. I medici si rifiutano di curare pazienti che usano altre medicine insieme a quelle da loro prescritte, soprattutto se hanno effetti contrastanti, perché così facendo si debilita l’organismo. Purtroppo molti cristiani seguono una doppia prescrizione: un po’ accettano l’insegnamento di Cristo e un po’ simpatizzano con opinioni opposte. Una vita cristiana così debole non dà un buon esempio e neppure soddisfazione a chi la vive.
(cfr. T. Spidlik – Il Vangelo di ogni giorno)