Mentre diceva questo, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: “Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!”. Ma egli disse: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!”. (Lc 11, 27-28)
Maria raggiunge l’apice della sua intimità divina quando suo Figlio Gesù le toglie ogni gloria umana. Gesù aveva rapito il cuore della folla che lo stava ascoltando. Allora una donna esclamò: “Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!”. Una donna semplice del popolo è stupita per quanto vede compiere da Gesù. Il suo atteggiamento si contrappone a quello dei farisei, che calunniano il maestro. La lode della donna per la madre di Gesù è una manifestazione spontanea, squisitamente umana, che esalta la felicità di Maria, bellissima creatura, che tiene lo guardo fisso sul Padre, per compiere i suoi paterni comandi. La grandezza del Figlio la rende gioiosa, ma costituisce anche l’avveramento della profezia contenuta nel Magnificat:
“Tutte le generazioni mi chiameranno Beata” (1, 48) e rievoca il gioioso saluto di Elisabetta: “Benedetto il frutto del ventre tuo”.
E Gesù risponde:
“Beati piuttosto quelli che compiono la volontà di Dio”.
Era il ritratto perfetto di sua madre! Maria ascoltava perché prima ancora di sentire la sua parola aveva il Signore dentro di sé, e quindi la parola era per lei manifestazione di Lui che lei aveva nel cuore. Maria è grande perché in lei la fede in Dio e il compimento della sua volontà sono perfetti. È beata, perché lei ha la disposizione fondamentale ad essere regno di Dio. Gesù con le sue parole non fa altro che esaltare la grandezza della madre, indicandone le motivazioni più profonde, che sono di ordine spirituale e non biologico.