In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre». (Mt 12, 46-50)
Maria rispetta l’origine divina del Figlio suo, e non pretende favoritismi. Si mette in paziente attesa di poter parlar al figlio, assieme ai suoi congiunti. Semplicemente “cercano” di parlargli. Che cos’è la preghiera? La preghiera è cercare il colloquio più intimo, “cuore a cuore”. È la verità di fondo della preghiera, perché non sempre riusciamo a pregare, non sempre riusciamo a parlargli come vorremmo. Ma a noi è chiesto di cercare di farlo, di provare, di tentare. Cercami con tutto il cuore, mente e forza. Senza mai pretendere quelle consolazioni sensibili ed immediate che non corrispondono alla via stretta, ripida e contorta che porta alla salvezza. Ecco allora che interviene Gesù e ci spiega cosa ci dispone di più alla preghiera:
“Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».”
Cercare di fare la sua volontà ci mette in relazione profonda con Lui, secondo anzi tutto il “Santo Desiderio di Lui”. Accontentarsi solo di informazioni non ci aiuterà mai a pregare veramente. Solo una vita vissuta come continuo permanente desiderio, è mettere in pratica ciò che ci ha annunciato, ci dispone anche a incontrarlo veramente, non come un passante distratto, ma come “madre, fratello, sorella, amico”, anche durante le opere lavorative più laiche e materiali. Di Maria possiamo essere certi che è Sua Madre, non solo perché lo ha partorito ma perché tutta la Sua vita è stata un continuo fare la Sua volontà. Non risultano allora inopportune le parole di Gesù nel Vangelo di oggi. Sono solo una precisazione. Maria non è mai “fuori”, è sempre lì con Lui, al di là di dove si trovi fisicamente, perché ogni istante della sua vita è stata: “fare la volontà di Dio”.
L’ha appreso anche Lei quel giorno. Si è accorta anche Lei che “essere suoi” vale più di ogni tentativo di parola. La nostra preghiera è una buona preghiera quando ci mette nelle condizioni di “essere suoi”, in uno stato di presenza a Lui, dove non servono più le preghiere recitate a memoria e neanche le parole libere. Tutto è realizzato nel rapporto con lui, dove serve solo permanere nel silenzio, nel raccoglimento, dove il cuore quasi modula un canto libero. Oltre ancora, Lo Spirito Santo stesso, si unisce alla tua preghiera con gemiti inesprimibili, formando un duetto all’unisono, a Dio pienamente gradito.