Il giorno dopo, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele”.
Giovanni testimoniò dicendo: “Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio”. (Gv 1, 29-34)
Da Gerusalemme e da ogni parte della Giudea la gente accorreva per ascoltare Giovanni Battista e farsi da lui battezzare nel fiume, confessando i propri peccati (cfr. Mc 1, 5). La fama del profeta battezzatore crebbe a tal punto che molti si domandavano se fosse lui il Messia. Ma egli – sottolinea l’evangelista – lo negò recisamente: “Io non sono il Cristo” (Gv 1, 20). Egli comunque resta il primo “testimone” di Gesù, avendone avuto indicazione dal Cielo: “L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo” (Gv 1, 33). Questo precisamente accadde quando Gesù, ricevuto il battesimo, uscì dall’acqua: Giovanni vide scendere su di Lui lo Spirito Santo come una colomba. Fu allora che “conobbe” la piena realtà di Gesù di Nazaret, e iniziò a farlo conoscere in Israele (Gv 1, 31), indicandolo come il Figli di Dio e redentore dell’uomo: “Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo” (Gv 1, 29).
Da autentico profeta, Giovanni rese testimonianza alla verità senza compromessi. Denunciò le trasgressioni dei comandamenti di Dio, anche quando protagonisti ne erano i potenti. La compattezza, tutta Mariana, di Giovanni è quanto ognuno di noi vorrebbe poter realizzare. Sembra presente in lui, un “tocco di grazia”, di una mano Immacolata che sorregge i confessori della fede! Giovanni, dopo aver battezzato migliaia di persone, liberando in loro quella grande porzione di volontà che anche oggi spesso vediamo inespressa in tante persone, incanalandola rettamente verso la Legge di Dio, conclude il suo percorso con la fedeltà a quel breve, ma elevante consiglio, che solo basterebbe ad innescare un grande moto di purificazione sociale: “Ammonisci il peccatore”. Così, quando accusò di adulterio Erode ed Erodiade, pagò con la vita, sigillando col martirio il suo servizio a Cristo, che è la Verità in persona. Invochiamo la sua intercessione, insieme con quella di Maria Santissima, perché anche ai nostri giorni la Chiesa sappia mantenersi sempre fedele a Cristo e testimoniare con coraggio la sua verità e il suo amore per tutti.