“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.” (Mt 7, 7-12)
Nessuno supera Dio in generosità
I grandi filosofi antichi come Platone e Aristotele non credevano che Dio in cielo potesse interessarsi dei piccoli e ridicoli affari che tormentano l’umanità. Più tardi Plotino (III sec d.C.), ultimo grande pensatore pagano, prese un’altra posizione. Dichiarò che il bene non può restare chiuso in sé stesso. È come il sole che sparge i suoi raggi in tutte le direzioni. Chi fa il bene viene alla luce e non deve nascondere nulla, ma si propone al prossimo con grande olio di letizia. Il bene è sempre diffusivo. Dio che è bontà infinita è sempre pronto a donare. Gli autori ricorrono, a questo proposito, al racconto biblico dell’olio che la donna al comando del profeta, doveva versare nei vasi in tempo di carestia. L’olio colava finché i vasi erano vuoti. Quando i vasi furono pieni, l’olio smise di fluire. (2Re 4, 1-7)
È il caso di un miracolo di moltiplicazione di materia operata dal profeta Eliseo; non di pani e pesci come fece Gesù, ma di olio. Con esso la povera vedova poté pagare i creditori. Succede la stessa cosa con la grazia divina. Dio è disposto a dare quanto siamo capaci di ricevere, nella misura in cui riusciamo a svuotare il cuore dagli interessi e desideri. Si dona liberamente solo a colui che liberamente accetta. Nessuno quindi deve temere di chiedere, né di sentirsi umiliato per questo: ma dal Padre buono cerchi solo ciò che è buono. (T. Spidlik – Il vangelo di ogni giorno – p. 27)
2609 Il cuore, deciso così a convertirsi, apprende a pregare nella fede. La fede è una adesione filiale a Dio, al di là di ciò che sentiamo e comprendiamo. È diventata possibile perché il figlio diletto ci apre l’accesso al Padre. Egli può chiederci di “cercare” e di “bussare”, perché egli stesso è la porta e la via. CCC