“In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena. Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».” (Gv 16,23-28)
Chiedete ed otterrete perché la vostra gioia sia piena
Anche se una macchina è costosa, c’è chi se la compera ugualmente. Se domandiamo il perché di questo acquisto, risponderà che è un piacere guidarla. Anche il nuotatore sente il piacere di fendere l’acqua con ampie bracciate e raggiungere la riva con un corpo allenato che gli risponde. È un piacere dominare la piccola porzione di natura che abbiamo a disposizione. Anche i Padri della così detta scuola di Antiochia spiegavano la “gioia piena” usando il paragone con l’uomo che si sente padrone della natura creata.
L’uomo però esercita il proprio potere sulla natura attraverso il lavoro e la fatica, Dio invece con la parola. Infatti si parla di miracolo quando Gesù, con la parola guarisce i malati e risuscita i morti. Ma Gesù ci esorta a pregare nel suo nome affinché anche noi possiamo trasformare la realtà con le parole e, prendendo parte alla sua potenza miracolosa, la nostra gioia sia piena. Nella vita dei santi accade spesso che le loro realizzazioni materiali venissero eseguite mediante un consiglio dato da misteriose e sante intuizioni, certamente legate al “dono del consiglio”, da cui ne sono venute realizzazioni impensabili. Basti pensare in che luogo povero del Gargano, Padre Pio ha edificato, partendo dal nulla, un meraviglioso ospedale, lì dove occorreva dare sollievo alla sofferenza di un popolo che mancava di assistenza.
(cfr. T. Spidlik – Il vangelo di ogni giorno – LIPA – p.186)