Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello; Filippo e
Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino (Mt 10, 1-7).
I dodici discepoli che saranno i dodici apostoli sono stati scelti da Gesù per continuare la sua stessa opera con i suoi stessi poteri. Egli è venuto su questa terra per sconfiggere il potere di satana, il principe di questo mondo che teneva l’umanità soggiogata al suo potere con la menzogna, l’odio, le malattie e la morte. Perciò agli apostoli conferisce il suo stesso potere di scacciare gli spiriti impuri, i demoni, che rifiutarono Dio dal loro essere avvelenandosi di superbia e di ogni forma di malignità contro l’opera di Dio. Questo contagio di cattiveria e di
morte deve finire. Gesù, il Figlio Unigenito di Dio, obbediente e santo, di cui il Padre si compiace, annuncia il Vangelo del regno, la Buona novella, scaccia i demoni da uomini e donne e li guarisce da ogni malattia e infermità. I suoi apostoli devono compiere la sua stessa missione con le sue stesse parole. Come Lui, in un primo momento si devono rivolgere alle pecore perdute della casa di Israele, poi, quando sarà detto loro, a tutti gli uomini fino agli estremi confini della terra. Così diversi fra di loro, sono uniti, (in questo momento forse anche Giuda), dalla fede e dall’amore per lo stesso Maestro.
È quello che la Chiesa è chiamata a fare nella storia: annunciare che il regno di Dio, Gesù in persona, è vicino perché è fra noi e sollecita in ogni uomo e donna la conversione e la guarigione dalle varie forme di malattia e infermità. E nella Chiesa, animata dallo Spirito Santo, i discepoli del Signore Gesù comprendono di essere mandati, a vario titolo, in forza del Battesimo, ad annunciare la conversione e la guarigione dal peccato causa remota di tutti mali. Come purtroppo diventa sempre più evidente, mentre nuovi popoli accolgono la Buona novella del regno di Gesù, quelli che già felicemente l’avevano accolto sono da molto tempo variamente impauriti e addormentati dagli “utili idioti” del Nemico della natura umana che continua ad ingannare con la vecchia menzogna dell’illusoria felicità terrena. Riprendiamo ovunque, con rinnovata coscienza e scienza, la nostra appartenenza alla Chiesa, mistero di comunione in Cristo. Portiamo nel mondo questa nuova linfa vitale del Vangelo, con umile spirito di servizio e con dolce fermezza dottrinale e operativa, senza compromessi o sconti di sorta. Lasciamoci conquistare da Gesù che ci dona vigore e coraggio nella entusiasmante fatica dell’evangelizzazione dicendo: “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero” (Mt 11, 28-30).
Santi Luigi Martin e Maria Zelia Guerin Genitori di S. Teresa di Gesù Bambino