« Convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: “Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro”. Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni » (Lc 9,1-6).
Come sempre una particolare enfasi è posta sul compito di scacciare gli spiriti maligni. Questo è perfettamente coerente con il carattere concreto e tradizionale dell’insegnamento di Gesù. La verità può radicarsi solo se contemporaneamente è scacciato l’errore e questo non vive solo di argomenti, ma di tendenza all’orgoglio e all’autosufficienza, dell’accontentarsi solo di apparenze, del vivere in un clima di diffusa e abituale insincerità. La comunità di Gesù si diffonde a spese del regno del Principe di questo mondo. Il bastone non è solo un bastone da viaggio, è il simbolo dell’autorità di cui sono depositari i suoi rappresentanti.
La povertà del loro equipaggiamento testimonia un fatto importante: la loro forza non è umana, perché devono affrontare forze sovrumane. Non devono porre fiducia nei loro mezzi, perché – anche se fossero tantissimi – sarebbero assolutamente sproporzionati alla battaglia che devono combattere. Chi non ha capito che l’insegnamento della Chiesa si situa nel contesto di una grande battaglia, dove si incrociano non tanto argomenti (con tutto il rispetto per gli argomenti, quando sono usati bene e quando ci si rende conto che ci sono cose che li superano…), ma Vita divina ed astuzia diabolica non ha capito nulla di quello che veramente succede.