In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».(Lc 12,54-59).
Nell’Antico Testamento non mancava nulla per poter riconoscere quel Messia da tanto tempo atteso in Israele. Ma tanti rimasero straniti, non seppero riconoscerlo perché si erano legati ad una loro idea di messia. Certo discernere la volontà di Dio, tra mille possibilità che la libertà odierna ci consente di attuare, prevede l’impegno massimo di frequentare la coscienza, senza sfuggirla, senza imporle le nostre idee preconcette e lasciando parlare lo Spirito di Gesù, che ci è dato nel Battesimo. Ma se siamo vivi, è perché Dio desidera che compiamo un bene e ce ne manda le occasioni. È la responsabilità di compiere la nostra vita cogliendo le occasioni che Dio ci manda, nella vigilanza di capire quando un’occasione per compiere un bene è veramente una chiamata del Signore, oppure è una tentazione che ci disperderebbe.
Anche Giovanni Battista rimase sorpreso della misericordia che Gesù esprimeva invitando anche i peggiori peccatori a rivedere la loro vita e offrendo sempre il perdono, sedendo a mensa coi pubblicani e dando ascolto anche alle prostitute. Per cui inviò alcuni suoi discepoli a chiedere espressamente se lui era il Messia. Si aspettava un grande condottiero, ma poi riconobbe i segni già predetti dal profeta Isaia: gli zoppi camminano, i ciechi vedono, i sordi odono, i demoni vengono scacciati. Se i giovani oggi, dopo un bell’incontro di catechesi non chiedono tanto più un libro per approfondire il tema, ma ci chiedono di rivederci, allora la nuova evangelizzazione passa per il contatto con le occasioni di Dio compiute nel cuore di chi propone la fede. Così trasmettiamo il sapore inconfondibile della beatitudine.