In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei (Luca 1,26-38).
Diventare la Madre del Messia era forse il sogno di ogni ragazza in Israele? Sicuramente no. Non era affatto facile. Maria ha compiuto l’atto di fede più difficile della storia: concepire per opera dello Spirito Santo non era mai accaduto nel corso dei secoli e mai più succederà. Il grande filosofo danese Søren Kierkegaard (1813-1855) affermò che l’atto di fede è come incamminarsi per un sentiero dove tutti cartelli dicono: “Accesso vietato!”.
Maria conosceva bene quanto riportato nella Legge mosaica: una ragazza che il giorno delle nozze non fosse stata trovata vergine doveva essere portata immediatamente davanti all’uscio della casa paterna e lapidata (cfr. Dt 22, 20). Maria ha ben conosciuto la fede nella veste più impegnativa.
È famoso l’episodio di un cristiano pellegrino nel deserto. Frequentando una tribù Tuareg, ebbe contatto con una giovane donna, che era fidanzata ma non viveva ancora col futuro marito, così come fu per Maria con Giuseppe. Incontrò ancora quella tribù nomade dopo diversi mesi e chiese di quella ragazza. Vi fu un agghiacciante silenzio, poi qualcuno fece un gesto per dire che era stata sgozzata perché non era vergine nel giorno del matrimonio. Di colpo comprese profondamente la fede di Maria, che affrontò gli sguardi accusatori dei compaesani, e da allora la scelse come Madre della Fede.