Di Gian Micalessin da Il Giornale del 29/02/2024
Certo, ecco il testo ricopiato in forma di prosa:
Il 2024 è caratterizzato da un’instabilità diffusa, accentuata dall’incertezza derivante dai 67 processi elettorali che coinvolgeranno quest’anno la metà della popolazione mondiale e nazioni rappresentanti il 51% del Pil globale. Questi processi elettorali vanno dall’Unione Europea fino a Russia e agli Stati Uniti, portando con sé rischi connessi di disinformazione ibrida. Inoltre, si affrontano le crisi della globalizzazione e i conflitti in corso, dall’Ucraina al Medio Oriente, che possono alimentare destabilizzazione e nuove forme di terrorismo.
A queste minacce si aggiungono lo spionaggio tecnologico e i tentativi del terrore islamista di riguadagnare potere, oltre alla crescita dei flussi migratori legati alla destabilizzazione di varie regioni del mondo, specialmente dell’Africa. Tutti questi temi sono stati discussi durante la presentazione a Roma della “Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza”, diventata negli ultimi anni un evento pubblico di rilevanza.
All’evento hanno partecipato i responsabili dell’intelligence italiana, dai direttori dei servizi segreti al presidente del Copasir, sottolineando l’importanza crescente dell’intelligence nel contesto attuale. In passato, l’attività di intelligence era principalmente focalizzata sul contrastare le spie legate al mondo sovietico durante la Guerra Fredda, ma oggi si affrontano sfide di un mondo multipolare in cui nemmeno gli Stati Uniti possono imporre la propria egemonia.
Si evidenzia la complessità del concetto di sicurezza nazionale, che ora richiede non solo il contrasto ai presunti stati nemici, ma anche alla miriade di minacce come il terrorismo jihadista e la disinformazione online. Si sottolinea anche l’importanza di difendere i patrimoni tecnologici nazionali e di comprendere le grandi questioni trasversali come lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.
Per fronteggiare queste sfide, l’intelligence deve estendere il suo campo d’azione, lavorando anche online per verificare l’autenticità delle informazioni e prevenire la disinformazione. Inoltre, si sottolinea il rischio derivante da guerre e conflitti, come dimostrato dagli attacchi del terrore islamista, che minacciano di diffondere il messaggio jihadista e di attivare potenziali attacchi in Europa.
Infine, si fa riferimento alla crescente minaccia del cambiamento climatico, che può amplificare le crisi e le minacce esistenti, incluso il terrorismo. La relazione dell’intelligence sottolinea la necessità di tenere conto anche delle migrazioni in aumento, esposte al rischio di sfruttamento da parte delle organizzazioni terroristiche.