Di Priscilla Ruggero da Il Foglio del 26/03/2024
Roma. Ieri la capitale ucraina Kyiv è stata colpita per la terza volta in cinque giorni dai bombardamenti russi, il sistema antiaereo della città, che di solito avvisa i cittadini con largo anticipo, ha suonato soltanto un minuto prima che si verificassero le esplosioni e secondo l’ambasciatrice americana Bridget Brink sarebbe stato causato dall’utilizzo da parte di Mosca di missili ipersonici. “Forti esplosioni a Kyiv. Negli ultimi cinque giorni, la Russia ha lanciato centinaia di missili e droni contro un paese sovrano. L’Ucraina ha bisogno del nostro aiuto adesso. Non c’è un momento da perdere”, ha scritto Brink su X riferendosi al pacchetto di 60 miliardi di dollari di aiuti americani all’Ucraina ancora in stallo. Anche il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, con un video in cui si vedono alcuni bambini che corrono in un rifugio durante i bombardamenti ha ricordato quanto “l’Ucraina abbia urgentemente bisogno di una maggiore difesa aerea, in particolare di sistemi Patriot e missili in grado di respingere qualsiasi attacco russo”.
Negli ultimi giorni la Russia ha intensificato i suoi attacchi contro l’Ucraina. Domenica il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva detto nel suo discorso serale che Mosca nell’ultima settimana ha lanciato quasi 190 missili, 140 droni Shahed e 700 bombe aeree contro il paese. Nella capitale, Kyiv, la strategia di Vladimir Putin è quella di non far sentire mai gli ucraini al sicuro, di riportare i cittadini allo stato di perenne allerta e terrore dove, dopo ogni attacco, cercano di ristabilire normalità.
Ieri i detriti dei missili russi, abbattuti dalla contraerea ucraina, hanno gravemente danneggiato un edificio di tre piani nel centro della città e colpito altri tre quartieri: nel pomeriggio il numero di feriti era salito a dieci, secondo gli aggiornamenti del sindaco, Vitali Klitschko. Gli attacchi alla capitale sono iniziati giovedì scorso, per la prima volta in sei settimane, poche ore dopo la visita in città del consigliere americano per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan, e anche i missili di ieri nella Giornata dell’Sbu – il Servizio di sicurezza dell’Ucraina – erano puntati contro i locali in cui si trovano gli alti funzionari dell’Sbu, secondo fonti del Kyiv Post.
Anche fuori da Kyiv, la tattica del Cremlino è sempre la stessa: prendere di mira le infrastrutture critiche dell’Ucraina. Ieri erano in corso in molte regioni del paese delle operazioni per ripristinare l’approvvigionamento energetico, con le maggiori difficoltà a Kharkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina, il cui sindaco ha annunciato su Telegram che presto verrà spento il riscaldamento centrale per ridurre il carico sul sistema energetico “gravemente danneggiato”. Già nell’attacco notturno di domenica avevano subìto danni molti impianti energetici nella zona occidentale del paese e soltanto tre giorni fa, nella notte tra giovedì 21 e venerdì 22 marzo, German Galushchenko, ministro dell’Energia di Kyiv, aveva definito l’attacco russo “il più grande attacco al settore energetico ucraino degli ultimi tempi”. Galushchenko ha affermato che la Russia vuole provocare “un fallimento su larga scala del sistema energetico del paese”. In moltissime città sono state registrate interruzioni di corrente e la città di Kakhovka e diversi insediamenti nel distretto sono rimasti senza gas.
Dopo l’attentato nella sala concerti di Mosca che è stato rivendicato dallo Stato islamico – Vladimir Putin ha cercato comunque di puntare il dito contro l’Ucraina, dicendo che i terroristi avevano contatti con Kyiv per fuggire dal paese – e dopo gli attacchi ucraini nelle regioni di confine russe, a Belgorod e alla flotta russa nel Mar Nero, Putin ha ripreso a bombardare a tappeto tutta l’Ucraina.