« Di nuovo, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: “Effatà”, cioè: “Apriti!”. E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: “Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!” » (Mc 7,31-37).
La guarigione del sordomuto è uno dei pochi episodi raccontati dal solo Marco. La guarigione qui operata è particolarmente “carnale”, cioè manifesta con straordinaria chiarezza come la “carne” sia il tramite della salvezza: Gesù infatti lo tocca negli orecchi e sulla lingua, usa anche la saliva e sospira. La parola che pronunciò dovette colpire profondamente gli ascoltatori, perché Marco la riporta nell’aramaico in cui fu pronunciata: אֶתְפְּתַח (etfetach-effetach), una delle rarissime occasioni in cui raggiungiamo un “ipsissimum verbum Jesu” [una parola pronunciata da Gesù e conservata nel suo stesso suono, come se fosse stata registrata con il mio iPhone…].
Essa è ancora presente nel nostro rito del Battesimo. « […] il celebrante, toccando col pollice l’orecchio destro e sinistro dei sigoli eletti e la loro bocca chiusa, dice: “Effatà, cioè Apriti, perché tu possa professare la tua fede a lode e gloria di Dio” » (Rito dell’iniziazione cristiana degli adulti, n. 202; Rito del battesimo dei bambini, nn. 74.121). « “La carne è il cardine della salvezza” [Tertulliano, De resurrectione carnis, 8, 2].” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1015) ». Gesù ci salva mediante la sua carne. È un punto tante e tante volte sottolineato nel Nuovo Testamento: Rm 7,4; 8,3; Ef 2,14-16; Col 1,21-22; Eb 2,14-15; 10,10.20; 1Pt 2,24; 3,8; 4,1. Chiediamo con umiltà a Gesù, per intercessione di Maria sua madre, che il nostro cuore finalmente si apra e la sua Parola possa circolare liberamente in noi, umilmente ascoltata e amorevolmente comunicata. « Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo! » (san Giovanni Paolo II).
Il Santo del giorno: Santi Faustino e Giovita, martiri