In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». (Gv 6, 60-69)
Amiamo la chiesa come Cristo l’ha amata
Coltiviamo un certo ideale di Chiesa, evangelica, distaccata, dedita al servizio dell’uomo, ma lo facciamo perché essa stessa ce lo ha spesso mostrato. Esisterebbero san Benedetto, san Francesco, santa Teresa, senza la Chiesa? Non si può disprezzare la dura scorza di un frutto e al medesimo tempo gustare la polpa protetta da questa scorza. Spesso viene chiamata in causa l’incoerenza della Chiesa, con gli scandali commessi anche da alti prelati. Ciò è innegabile, ma lo è altrettanto l’evidente opera della grazia di Dio che ha scelto di manifestarsi attraverso queste solari debolezze e imperfezioni degli uomini, compresi quelli incaricati dalla Chiesa.
Il Figlio di Dio è venuto in questo mondo – diceva lo scrittore scozzese Bruce Marshall – e da buon falegname quale era, ha raccolto i pezzetti di tavole più sgangherati e bitorzoluti che ha trovato e con essi ha costruito una barca – la Chiesa – che, nonostante tutte le burrasche che ha subito, mantiene la rotta da duemila anni. È sempre rasserenante pensare a coloro che fondarono la sposa di Cristo, perché erano solo dodici pescatori: Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni…Giuda. Sicuramente non interessava al nostro salvatore che fossero perfetti, non lo era neanche Pietro. Lui però primeggiava nelle virtù che avevano anche gli altri undici, soprattutto nella misericordia e nello slancio vitale derivato dalla fede. Stiamo attenti, del resto, a non puntare tanto facilmente il dito contro le macchie e le rughe della Chiesa, perché siamo noi stessi che gliele procuriamo! Io sono convinto che la Chiesa avrebbe una ruga in meno, se io avessi commesso nella mia vita un peccato in meno. A Lutero che lo rimproverava di restare nella Chiesa cattolica, nonostante la sua corruzione, Erasmo da Rotterdam rispose un giorno: “Sopporto questa Chiesa, in attesa che divenga migliore, dal momento che anch’essa è costretta a sopportare me, in attesa che io divenga migliore”.