Oltre che storico importante e autore di numerosi testi sulla storia post-sovietica, Nicolas Werth è il Presidente di Memorial Francia, la più importante ONG russa che ha ricevuto il Nobel per la pace nel 2022 e che era stata messa fuori legge dalla Federazione Russa un anno prima, nel 2021.
Memorial è nata durante la perestrojka in Unione Sovietica per riportare alla luce la memoria delle repressioni di massa eseguite dal regime comunista, in particolare durante il periodo staliniano.
Il testo riporta le vicende di Memorial a partire dal grande consenso che ricevette all’inizio della sua storia, permettendogli di raccogliere una mole impressionante di testimonianze scritte sulle repressioni comuniste e di pubblicare molti testi estremamente documentati, fra l’altro anche sul Gulag, il sistema concentrazionario sovietico che in Occidente è stato conosciuto soprattutto grazie alle opere di Alexander Solzenichin.
Il libro si concentra soprattutto nella descrizione della storia come strumento della politica russa per costruire una memoria condivisa e imposta alla società tramite la legislazione, l’uso dei libri di testo nelle scuole e l’istituzione di società storiche controllate dallo Stato, le uniche autorizzate a diffondere una interpretazione ufficiale della storia russa.
Werth ripercorre le principali fasi successive alla crisi del comunismo, che vedono un affievolirsi dell’interesse per il lavoro di Memorial, dopo l’entusiasmo iniziale, durante il periodo della Presidenza Eltsin (1991-1999), perché la grande maggioranza dell’opinione pubblica si trova disorientata di fronte alla crisi del paese, dovuta anche al tracollo economico in seguito al brusco passaggio da un’economia socialista al libero mercato. È durante questa crisi che prende corpo l’idealizzazione della Russia imperiale, ma anche una nostalgia per l’URSS, soprattutto per il periodo di Breznev. Si creano così le condizioni per una “rettificazione del racconto nazionale”, di cui si fa interprete Vladimir Putin, che sostituisce Eltsin alla Presidenza della Russia dal 2000. Comincia così “una politica della storia” che tiene insieme, valorizzandole, la Russia zarista e quella stalinista, in contrapposizione al periodo rivoluzionario leninista del 1917 e a quello filo-occidentale di Eltsin. L’appoggio della Chiesa ortodossa, con il mito della Terza Roma in contrapposizione alla seconda, Costantinopoli, e alla Roma cattolica, è importante per fornire una giustificazione ideologica di carattere religioso al nazionalismo imperialista che si prepara a cercare di ricostituire l’Unione sovietica, la cui fine viene considerata da Putin la “più grande tragedia del XX secolo”.
Il libro di avvale di una premessa di Andrea Gullotta, presidente di Memorial Italia, “Lo storico e l’attivista. La lezione di Nicolas Werth”.
Si tratta di un breve testo di facile lettura che presuppone soltanto un forte interesse a conoscere le origini storiche della crisi attuale successiva all’invasione dell’Ucraina.
Categoria: Saggio
Autore: Nicolas Werth
Pagine: 77 pp
Prezzo: € 12,00
Anno: 2023
Editore: Einaudi
Città: Torino
ISBN: 9788806260392

