Una cronaca del pellegrinaggio da Perugia a Norcia dei giovani di Alleanza Cattolica
di Sabina Losi
Quest’anno partivo proprio con fatica: trasloco appena fatto, mille pensieri, desiderio di riposo vero. Il cammino da Perugia a Norcia mi spaventava.
Eppure, ancora una volta è accaduto il miracolo e la potenza trasformatrice del pellegrinaggio ha agito. Sulle orme di San Benedetto, il pellegrinaggio (agere per agros, andare per i campi), mi ha preso, partendo per inerzia e poi ritrovando l’equilibro, cammin facendo.
La sfida, sempre un cammino dello spirito: da Perugia a Norcia, una piccola compagnia di 15 ragazzi e 10 educatori alla scoperta della Bellezza e dell’ordine che San Benedetto cercò tanti secoli fa, fuggendo da una Roma confusa e dispersiva. Solo nella quiete e a contatto con la natura ritrovò Dio e lo elesse Suo Signore della vita.
Per Grazia, in un tempo storico complesso e pieno di conflitti, questi giovani liceali hanno scelto di percorrere 147 chilometri in pochi giorni, zaino in spalla, svegliandosi prima dell’alba, ascoltando in silenzio i loro passi, di giorno in giorno sempre più sicuri e forti.
Passi di fatica nelle salite e di profonda letizia verso la meta, il cuore scaldato dai luoghi ameni della campagna umbra.
Passi di stupore nel percorrere i borghi medievali, tanti e bellissimi, sul nostro cammino (Perugia, Bevagna, Assisi, Spoleto…).
Passi di profonda fratellanza, quando i più forti sceglievano di portare il secondo zaino all’amico/a dai piedi dolenti e dalla schiena affaticata.
Passi di preghiera, nei Rosari recitati insieme per alleggerire la durata del cammino e dare un senso profondo al nostro andare, non per un malinteso senso di prestazione sportiva o in un moderno mood di trekking salutare, ma per ritrovare il Cammino della chiamata che il buon Dio ha preparato, originale e diverso per ognuno di noi.
Passi di dialogo, perché la strada ti insegna ad aprire il cuore, a domandare ciò che nel quotidiano non oseresti fare, a interrogarti sul perché del tuo andare, e a desiderare la Bellezza nella tua vita, manifestando quella sete di Senso che il mondo vuole soffocare. E allora che splendore vedere ragazzi e ragazze, educati ed educatori, confrontarsi, cercarsi, ritrovando una naturalezza propria dell’essere pellegrini insieme.
Passi fatti di essenzialità: zaini leggeri, la terra compagna del riposo notturno, un paio di scarpe soltanto, pochissime comodità. Eppure ci bastava e ci riempiva il cuore. Quanti inutili pesi – ci siamo detti – ci portiamo durante l’anno!
E poi le Messe quotidiane, le splendide omelie di Don Marco, i giochi insieme, le partite di pallavolo, il lavaggio panni, la Compieta serale con i canti di ringraziamento, la spiritualità della strada che Federico ci ha raccontato.
Obsculta o fili: quante cose che non avremmo voluto sentire abbiamo ascoltato in questi giorni, ma è solo l’ascolto – lo abbiamo capito – che ci trasforma e ci rende migliori.
E col cuore pieno di riconoscenza per la tanta Bellezza ricevuta – San Benedetto ci ha parlato di ordine, di tempo ben impiegato al servizio di Dio, di preghiera, studio e lavoro, di via Pulchritudinis – abbiamo infine pregato coi monaci di Norcia nel loro nuovo monastero di san Benedetto al Monte, sentendoli cantare meravigliosamente in un’unica voce, ritrovando quelle radici cristiane che il mondo ci nega e che sono la fonte della nostra pace vera.
Ripartiamo con uno zaino carico di gratitudine e di desiderio di “quaerere Deum”, il Solo che sazia la nostra fame.
Mercoledì, 27 agosto 2025
