Merita una speciale segnalazione il bel libro Il diritto nella storia della Chiesa, di Geraldina Boni, professoressa ordinaria di Diritto canonico, Diritto ecclesiastico e Storia del diritto canonico presso l’Università di Bologna, e di Ilaria Samorè, dottoranda di ricerca in Diritto canonico ed ecclesiastico presso il Dipartimento di Scienze giuridiche della medesima Università. L’opera è lo sviluppo degli appunti presi dalla dottoressa Samorè durante la frequenza al corso di Diritto canonico, tenuto nel 2019 dalla professoressa Boni all’Università di Bologna.
Il libro ripercorre la storia del diritto canonico dalle origini, che risalgono agli albori della Chiesa, seppur in maniera ancora grezza – smentendo la diffusa tesi che non va oltre il Decreto di Graziano, della metà del XII secolo – ed arriva fino al Medioevo inoltrato.
Si sofferma principalmente sull’ historia institutionum, vale a dire sul «graduale agglutinarsi e compattarsi della Chiesa sotto il profilo istituzionale e delle architetture giuridiche (organi di governo, processo, statuti personali, gestione dei beni patrimoniali, ecc.)», esaminando il rapporto tra la storia del diritto canonico, quella del diritto romano e quella dei vari diritti nazionali.
Analizza le differenti caratteristiche della spiritualità occidentale, propria della Chiesa latina, erede della concretezza e pragmaticità dei Romani, nella quale il diritto canonico ha trovato largo spazio, contribuendo a creare la struttura ossea normativa della Chiesa di Roma, sulla quale la spiritualità si appoggia e si incarna, e quella orientale, tendente al misticismo, nella quale «il diritto fatica a progredire, perché gli ortodossi, anche in virtù della loro propensione più contemplativa, non lo coltivano, propendendo a marginalizzarlo quale fattore esterno, sovrastruttura senza consistenza soteriologica e non elemento attraverso il quale traspare la realtà totale della Chiesa». Senza contare la stretta unione, in Oriente, tra la Chiesa e lo Stato, con la subordinazione della prima al secondo nel cosiddetto “cesaropapismo”, in virtù del quale la Chiesa orientale tende a delegare allo Stato le funzioni normative.
Lo stesso dicasi per la cosiddetta Riforma protestante luterana. Lutero, infatti, ha contestato, oltre alla Chiesa gerarchica, la “Chiesa del diritto”, bruciando in una cerimonia simbolica, insieme alla bolla papale con cui Leone X esigeva la ritrattazione delle sue tesi, anche il Corpus iuris canonici.
Le autrici si domandano se il diritto della Chiesa sia legittimo. La risposta che esse stesse danno è che, sì, esso è assolutamente legittimo, in quanto si fonda sull’Incarnazione del Verbo: ogni diversa tesi discende da alcuni fattori comuni che rifiutano la corporeità, come è osservabile nello gnosticismo dei primi secoli o nell’eresia albigese (catari), che tendevano a riprovare, sul modello del manicheismo, il mondo corporeo considerandolo la sede del male, giungendo ad uno spiritualismo e carismatismo esasperati.
Detto questo, sarebbe troppo complicato e quasi impossibile esporre i numerosi argomenti trattati nel libro in questo breve spazio, per cui ci affidiamo alla buona volontà dei lettori, assicurandoli che non si pentiranno di aver letto questa interessantissima e inedita opera.
Categoria: Diritto
Autore: Geraldina Boni, Ilaria Samorè
Pagine: 460 pp
Prezzo: € 28,00
Anno: 2023
Editore: Morcelliana
Città: Brescia
ISBN: 9788837238919

