« Celebra il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion, perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. Egli mette pace nei tuoi confini e ti sazia con fiore di frumento. Manda sulla terra il suo messaggio: la sua parola corre veloce. Fa scendere la neve come lana, come polvere sparge la brina, getta come briciole la grandine: di fronte al suo gelo chi resiste? Manda la sua parola ed ecco le scioglie, fa soffiare il suo vento e scorrono le acque. Annuncia a Giacobbe la sua parola, i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele. Così non ha fatto con nessun’altra nazione, non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. Alleluia » (Sal 147).
Una delle forme più frequenti della poesia ebraica (i salmi sono preghiere in poesia) consiste nel ripetere lo stesso concetto ricorrendo ad un sinonimo. Qui abbiamo: « Celebra [שַׁבּחִי da שָׁבַח] il Signore, Gerusalemme, loda [הַלְלִי da הָלַל che origina il famoso הַלְלוּ־יָהּ”alleluia”] il tuo Dio, Sion ». I Padri della Chiesa però (in particolare qui sant’Ilario di Poitiers) hanno scorto in questo fatto la manifestazione di un mistero.
I due apparenti sinonimi (Gerusalemme e Sion) denotano in realtà la Chiesa sotto due aspetti diversi: « la Gerusalemme di lassù » (Gal 4,26) e il « monte Sion » (Eb 12,22). Entrambe, la Chiesa trionfante e militante hanno nella lode di Dio la loro unica occupazione, che però realizzano in modi diversi.
La Chiesa militante lo loda perseverando nelle opere di misericordia; la Chiesa trionfante godendo della sua presenza. Una occupazione piena di dolcezza, mai interrotta da ansietà o afflizioni, indebolita dalla fatica o oscurata da qualche ombra. « Beato chi abita nella tua casa: senza fine canta le tue lodi » (Sal 84,5). Perché beato? Perché ama Te o Dio. Perché felice? Perché in fondo contempla sempre Te o Dio. Qualunque cosa tu stia facendo, pensa e credi che stai lodando Dio: mangiando, lavorando, dormendo…
E se commetto un peccato? Chiedi subito perdono, non aspettare e – soprattutto – non scoraggiarti: sarebbe solo un atto di stupido orgoglio. La misericordia di Gesù che ti perdona ti offrirà il motivo della gioia immensa del ringraziamento e del ricominciamento. Chi ricomincia è sulla via del cielo!
Il Santo del giorno: San Ruperto, Vescovo