Nato ad Antiochia, verso il 345, ebbe, grazie alla madre Antusa, un’accurata educazione religiosa, letteraria e filosofica. Ricevuto il battesimo, condusse prima vita monastica e poi eremitica. Rientrato ad Antiochia fu ordinato sacerdote e divenne predicatore di straordinario successo. Nel 387 venne chiamato alla sede episcopale di Costantinopoli. Per la sua azione contro i vescovi simoniaci, per i suoi contrasti col vescovo di Alessandria, l’ambizioso Teofilo [†412], e per la mancata sottomissione ai voleri della corte, in particolare della potente e prepotente Eudossia [†404], ebbe molti nemici, tanto che venne inviato in esilio, in condizioni particolarmente dure. Ed in esilio morì nel 407. Ma nel 438 lo stesso figlio di Eudossia, l’imperatore Teodosio II [401-450], ne riportò i resti a Costantinopoli, con un’enorme partecipazione popolare. L’appellativo greco di Crisostomo (bene tradotto nell’italiano medievale con «Boccadoro») fa riferimento alle sue eccezionali qualità di predicatore, al dono della parola che ebbe a livelli altissimi. Quasi quasi invidiamo quanti ebbero la fortuna di ascoltarlo… Comunque ci restano i testi di molte delle sue omelie, spesso dedicate all’esegesi del Vecchio e del Nuovo Testamento (splendidi, ad esempio, i commenti alle Epistole paoline); un’esegesi sempre intenta, oltre che all’interpretazione, alle opportunità di ricavare un insegnamento morale. Tra gli altri discorsi piace citare il primo di quelli dedicati a commentare la caduta di Eutropio [†399], potente favorito imperiale; esso comincia con le celebri parole dell’Ecclesiaste: «Vanità delle vanità, e tutto è vanità». Fu, la sua, un’eloquenza ricca di idee, di immagini, di capacità dialettiche e argomentative; ma soprattutto essa ci appare sostenuta da una fede calda e viva, così che mai essa ci appare falsa o soltanto ‘abile’. Possa questo santo intercedere perché il dono della predicazione sia concesso a quanti hanno oggi nella Chiesa il ministero della parola.
Cammei di santità. Tra memoria e attesa,
Pacini, Pisa 2005, p. 35