« …grazia a voi e pace …da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra. A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen. Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo trafissero, e per lui tutte le tribù della terra si batteranno il petto. Sì, Amen! Dice il Signore Dio: Io sono l’Alfa e l’Omèga, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente! » (Ap 1,4-8).
Con la resurrezione la terra genera Gesù dal proprio grembo materno come il primo dei morti: « il primogenito dei morti ». « Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose » (Col 1,18).
Egli è anche il primo dei re della terra: « il sovrano dei re della terra ». Lui, che è il primo in tutto « ci ama ». Ha liberato la sua Chiesa con il suo sangue, l’ha sottratta alla signoria di Satana e l’ha resa di nuovo sua proprietà. Ha fatto della sua Chiesa un regno e ha reso i suoi membri « sacerdoti per il suo Dio e Padre ». In quanto battezzati ed uniti a Gesù siamo tutti sacerdoti.
È quello che con linguaggio tecnico definiamo “sacerdozio comune”. Non è un sacerdozio marginale “secondario”, anzi è il sacerdozio principale. Il sacerdozio ministeriale (quello dei vescovi e dei presbiteri) è infatti al suo servizio.
Io sono un presbitero e il mio compito è far sì che i fedeli che incontro e di cui ho cura esercitino il loro sacerdozio comune: offrano cioè la loro vita al Padre con l’amore dello Spirito Santo per la forza e la mediazione di Gesù. Così – solo così – noi cristiani possiamo essere la salvezza del mondo.