« Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: “Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri”. Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo » (Lc 19,45-48).
Gesù entra nel Tempio come nella sua casa: « […]entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti. Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai » (Ml 3,1-2).
La presenza dei mercanti e dei cambiavalute era in qualche modo giustificata per fornire ai pellegrini ciò di cui avevano bisogno, ma Gesù esercita qui le sue prerogative reali per ripulire l’area dei gentili da questo mercato, che doveva restare fuori dall’area sacra. Il luogo doveva rimanere luogo di preghiera, di cui non dovevano essere derubate le genti.
Ora si realizzava la chiamata universale alla salvezza da parte di Dio stesso: « In quel giorno non vi sarà neppure un mercante nella casa del Signore degli eserciti » (Zc 14,21). Il linguaggio di Gesù era chiaro per chi conosceva le Scritture: è arrivato il padrone del Tempio, è arrivato Dio.
Per tutti il Tempio ormai deve essere un luogo di preghiera, il luogo dove Dio abita e dove lo puoi incontrare. il Tempio è ormai il corpo di Gesù, quindi la Chiesa, quindi l’Eucarestia, quindi il cuore di chiunque con animo sincero lo cerca e gli apre la porta: « Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me » (Ap 3,20).
Lasciamoci aiutare da Gesù a liberare il nostro cuore da ogni mercato, perché diventi luogo dell’Amore.
Il Santo del giorno: Santa Cecilia, martire