« Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, disse: “Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta”. Gli domandarono: “Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?”. Rispose: “Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine”. Poi diceva loro: “Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo » (Lc 21,5-11).
« Badate di non lasciarvi ingannare » dice il Signore, perché molti verranno in mio nome a dirvi che succederà questo e succederà quello, a dirvi di fare questo e di fare quello… Non lasciatevi turbare, non fatevi « terrorizzare », perché la verità anche quando è dura è sempre accompagnata dalla pace.
La verità, se è vera, porta all’amore; l’amore, se è vero, porta alla verità. Il cristiano deve dunque discernere. «Discernimento» è una parola che per la fede cristiana ha un grande valore. Tutta la rivelazione è in vista della fede, che è discernimento per poter vivere consapevolmente e attivamente il piano di Dio. Per poter «partecipare».
Dio infatti ci chiama ad essere partecipi della sua stessa realtà, della sua «natura»: « ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi, perché diventaste per loro mezzo partecipi della natura divina » (1 Pt 1,4). Maria ha vissuto così la sua fede: « serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore » (Lc 2,19) per vivere il progetto di Dio con adesione piena e libera, affinché ogni istante della vita fosse la prosecuzione non passiva del suo proposito «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua parola» (Lc 1,38).
Si noti che l’«avvenga» della Madonna traduce il greco ghénoito, che è un ottativo, cioè il modo (assente in italiano) che indica auspicio e desiderio. Non «accetto perché non posso fare altrimenti», ma «voglio, desidero, faccio mio il progetto!».
Il Santo del giorno: San Bellino da Padova