« Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!”. Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. [I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.]. Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: “Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date » (Mt 9,35-38–10,1.5-8).
Gesù manifesta la sua autorità mostrando il suo dominio sulle forze della natura disordinate che danno origine alle malattie e sugli agenti del disordine del mondo: i demòni. Le folle sono come pecore senza pastore, perché coloro che detengono l’autorità in Israele – i sacerdoti e gli scribi – non accettano la venuta del Re e la sua legittima autorità, considerano il suo insegnamento una bestemmia (Mt 9,3) e attribuiscono il suo potere all’alleanza con Satana (Mt 9,34).
Per questo Gesù – ed è il cuore del suo insegnamento – decide di rinnovare l’autorità rifiutata in Israele scegliendo dodici suoi rappresentanti che dovranno come riformare il popolo di Dio ad immagine dei dodici patriarchi. Li rende partecipi della sua stessa autorità, nell’insegnamento (Mt 7,28-29) e nella capacità di guarire e scacciare i demòni (Mt 8,9.32; 9,6.8.33). L’autorità sulle malattie e sui demòni non è scomparsa dal mondo, ma è venuta con Gesù ed è rimasta nell’autorità della Chiesa, attraverso la successione apostolica.
Il ministero dei malati non è qualcosa di secondario nella sua attività – la nascita e lo sviluppo degli ospedali è uno degli esempi più fulgidi della civiltà cristiana ed ancora oggi uno dei campi di azione più importanti della sua espansione missionaria. Così come il ministero degli esorcismi. L’uno e l’altro si sommano e culminano nel ministero della riconciliazione. È sul peccato che l’autorità di Gesù manifesta il suo dominio onnipotente.
È con la misericordia infatti che l’onnipotenza di Dio si rende visibile: « È proprio di Dio usare misericordia e specialmente in questo si manifesta la sua onnipotenza » (san Tommaso d’Aquino, Summa Theologiæ, II-II, q. 30, a. 4).
Il Santo del giorno: Sant’Ambrogio, Vescovo di Milano e dottore della Chiesa