« Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele , che significa Dio con noi. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa » (Mt 1,18-24).
Il mistero silenzioso di Giuseppe è particolarmente eloquente per la nostra epoca, ammalata di ipertrofia del sesso biologicamente inteso. Per unire due corpi bastano pochi minuti, per unire due spiriti spesso non è sufficiente una vita intera. Come per Maria, anche per Giuseppe la missione ricevuta da Dio non si conclude con il “pellegrinaggio della fede” terreno, ma continua in cielo.
Anche qui vale lo stesso principio che guida la riflessione su Maria: quanto è in relazione con il Capo è in relazione con il Corpo e con le sue membra. Si tratta di un principio che, in questo caso, si duplica con la particolare relazione che lega san Giuseppe con la Beata Vergine Maria. Ecco perché, “ispirandosi al Vangelo, i Padri della Chiesa fin dai primi secoli hanno sottolineato che san Giuseppe, come ebbe amorevole cura di Maria e si dedicò con gioioso impegno all’educazione di Gesù Cristo, così custodisce e protegge il suo mistico corpo, la Chiesa, di cui la Vergine Santa è figura e modello” (san Giovanni Paolo II, Redemptoris custos, n. 1); e il beato Pio IX ha sanzionato quanto l’istinto della fede del popolo cristiano aveva da tempo colto e vissuto, dichiarandolo “Patrono della Chiesa cattolica”.
San Giuseppe appartiene a quella costellazione di persone che sono state più vicine a Gesù nella sua vita terrena ed hanno così partecipato – ciascuna a modo suo – al mistero della redenzione. È bene avere una grande considerazione per Giuseppe, il “giusto”, perché è un grande. Dobbiamo essere riconoscenti a san Giovanni XXIII che lo ha inserito nel Canone Romano e a papa Francesco che ha esteso la sua presenza a tutte le Preghiere Eucaristiche.
Il Santo del giorno: San Graziano (Gaziano) di Tours, Vescovo