Ragioni di una documentazione antimassonica
La vita religiosa, politica e socio-economica nazionale e internazionale conosce con una certa frequenza ricorsi del termine «massoneria», usato sia in senso lato che in senso specifico. Gli esempi non mancano assolutamente: le notizie giornalistiche spaziano da fatti e misfatti della Loggia P2 al reperimento fortunoso di elenchi di presunti «prelati massoni», fino alle relazioni di incontri, top secret quanto alle decisioni, dei cosiddetti gruppi «mondialisti», come la Commissione Trilaterale e il Bilderberg Club.
La genericità dei riferimenti – consuetamente, come si è detto, solo cronachistici – non favoriscono una comprensione adeguata del problema massonico, quando non finiscono per ridurlo a illecito amministrativo o finanziario, oppure per caricaturarlo e, quindi, per «distrarre» da esso, in quanto problema «non serio».
Il centenario della enciclica Humanum genus di Leone XIII è occasione opportuna e provvidenziale per riproporre un testo che – oltre e dietro le cronache e la storia stessa – presenta e illustra i principi ispiratori della massoneria vero nomine e della famiglia massonica in senso lato, denunciandone la radicale incompatibilità con ogni prospettiva naturale e cristiana. Si è così riportati alle radici dell’indifferentismo e dell’ugualitarismo religiosi, della separazione tra Chiesa e Stato, del monopolio della educazione da parte dei pubblici poteri, della introduzione del divorzio nella legislazione degli Stati: insomma, alla programmatica e programmata attuazione di una situazione che prepara e favorisce l’avvento del socialcomunismo e la instaurazione dell’antidecalogo.
La ricorrenza merita, quindi, di essere celebrata e adeguatamente utilizzata per fare crescere una cultura politico-religiosa sempre più documentata e accurata, presupposto indispensabile per una autentica e non effimera rinascita cattolica della nostra nazione e della sua organizzazione.
In questa prospettiva Cristianità offre ai suoi lettori:
1. la enciclica di Leone XIII – il maggiore e più importante documento del Magistero ecclesiastico relativo alla massoneria – in una nuova traduzione redazionale del testo originale latino, comparso in Acta Sanctae Sedis, vol. XVI, Roma 1906, pp. 417-433;
2. un articolo del padre paolino Rosario F. Esposito – pubblicato tra la promulgazione del nuovo Codice di Diritto Canonico e la sua entrata in vigore -, in cui l’autore espone apertis verbis l’animus, gli intenti e le mosse di quanti hanno operato e operano per l’abolizione della scomunica contro la setta massonica, da testimone insospettabile in quanto sostenitore notorio della «riconciliazione tra la Chiesa e la massoneria»;
3. uno studio del padre claretiano Hilario Apodaca, che fa il punto circa i rapporti sostanziali e giuridici fra la Chiesa e la setta massonica alla luce della enciclica leoniana, del Codice di Diritto Canonico del 1917, di quello del 1984, quindi da pochi mesi in vigore, e della dichiarazione sulla massoneria, del 26 novembre 1983, della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede;
4. il testo di questa ultima dichiarazione, 586° e più recente documento dell’autorità ecclesiastica sul tema.