La geografia è il corpo della storia. Un evento storico senza la “carne” del luogo diventa incomprensibile e facilmente manipolabile. Il friburghese Gonzague de Reynold (1880-1970) passa in rassegna città e paesi della sua Svizzera, da est a ovest, per terminare in Canton Ticino. L’autore è stato uno storico, letterato e pensatore elvetico che ha svolto, a più riprese, riflessioni sull’Europa. Conservatore e cattolico ha attraversato il secolo XX difendendo la visione tradizionale del mondo messa in discussione dal processo rivoluzionario. Nel testo l’autore non descrive freddamente le caratteristiche orografiche e demografiche dei mille paesi, ma descrive storia e paesaggi con calde pennellate. Le scene descritte sembrano quasi paesaggi tolkieniani in cui mito e realtà si intrecciano e si completano. Il risultato è restituire al lettore il quid profondo della città descritta, l’anima che pervade le strade e la vita delle genti elvetiche. Non è una storia scientifica, ma è una storia d’amore, di un uomo innamorato della propria patria per quello che è: Berna la guerriera, Lucerna la cattolica, Ginevra la borghese. Dal lontano primo agosto 1291, a Grütli, la Svizzera è un’alleanza strategica di popoli di provincia troppo lontani dai centri degli imperi che li hanno circondati. Genti latine e alemanne che trovano una sintesi culturale originale che si incarna in tutti gli aspetti della vita privata e sociale: l’architettura, la cura del paesaggio e gli stili di vita. Gli interessi degli svizzeri non sono gli interessi del potere centrale e lontano. L’alleanza ha un fine: la libertà e indipendenza, che costituiscono la base della concordia nazionale. La declinazione concreta del desiderio di libertà è l’esercito federale (“fondato” nel 1647 con l’atto “il Difensionale”), nato per difendere la neutralità del Paese. Le guerre tra cattolici e protestanti, la tempesta napoleonica che affossa la vecchia Svizzera e le inevitabili questioni tra vicini non intaccano il sentire comune, il motivo dello stare assieme.
De Reynold ripercorre tutto questo dando corpo a una storia, inserendo ogni tassello, ogni pietra e ogni particolare in un quadro più grande. Prati alpini che da secoli vedono solo pascolare mucche diventano luoghi sacri, dipinti sbiaditi testimonianze di eroicità, mediocri costruzioni segni di amore. Dopo questo itinerario l’autore non può tirarsi indietro. La storia della Svizzera è la sua: fondatore a Grütli, guerriero contro i borgognoni, capo mastro nel Ticino. Anima e corpo si fondono come in una vera storia d’amore e Gonzague de Reynold è il frutto di questo amore.
Consigliato a chi vuole liberarsi dal nazionalismo e così amare davvero la patria
Categoria:Saggio
Autore:Gonzague de Reynold, prefazione di Jean-François Bergier (1931-2009)
Pagine: 466 pp
Prezzo: € 25,00
Anno: 2003
Editore:Armando Dadò, Locarno
ISBN: 9788882811273