Jean Gimpel: elementi bio-bibliografici
Jean Gimpel è nato a Parigi nel 1918, da padre francese e da madre inglese. Educato successivamente in Inghilterra, in Svizzera e in Francia, a Parigi appunto, al liceo Louis-le Grand, eredita dal padre – che fu amico di Claude Monet, di Pierre-Auguste Renoir e di Marcel Proust, e che nel 1907 aveva aperto una galleria d’arte a New York – l’amore per gli oggetti artistici e un modo di affrontare la-storia che privilegia i documenti, gli archivi e, soprattutto, i monumenti del tempo, le testimonianze materiali dell’attività umana.
Per questa via entra nel mondo degli studi sulla civiltà medioevale, che – come ha scritto Régine Pernoud – gli «diventa subito familiare». Il suo modo di procedere combina la ricerca storica sulle invenzioni e sull’archeologia industriale con l’attività di consulente per i popoli in via di sviluppo. Convinto assertore della tesi secondo cui il progresso tecnico delle civiltà deve svolgersi secondo tappe indispensabili e da rispettare, e che tali tappe sono particolarmente evidenti nello sviluppo tecnologico della civiltà medioevale europea, Jean Gimpel percorre i paesi del Terzo Mondo per trasmettervi l’esperienza di questo periodo storico e favorirvi una crescita tecnologica ordinata, senza i traumi che derivano dall’incontro-scontro tra tecnologie d’avanguardia e tecniche primitive. Prima incompreso, poi tollerato, Jean Gimpel suscita oggi l’ammirazione generale per i suoi metodi pedagogici particolarmente efficaci – sono famosi i suoi modelli in scala ridotta con cui introduce e presenta, sul posto, quanto dovrà essere realizzato – e per i risultati incoraggiati che è riuscito a ottenere nei paesi in cui ha lavorato come consulente, in quanto direttore del Models for Rural Development di Londra, istituto che si cura dell’assistenza a i popoli in via di sviluppo.
Tra le sue opere, la più nota è certamente Bâtisseurs de cathédrales (Éditions du Seuil, Parigi 1958; nuova edizione illustrata, 1980; trad. it.: I costruttori di cattedrali, Mondadori, Verona 1961; edizione illustrata, Jaca Book, Milano 1982), un vasto affresco del mondo degli uomini che hanno disseminato di cattedrali l’Europa medioevale. Con La révolution industrielle du Moyen Age (Éditions du Seuil, Parigi 1975), Jean Gimpel allarga le ricerche sulla tecnologia medioevale a uno spettro più ampio di settori. In precedenza aveva dato alle stampe Contre l’Art et les Artistes ou Naissance d’une Religion (Éditions du Seuil, Parigi 1968; trad. it.: Contro l’arte e gli artisti, Bompiani, Milano 1970), un saggio polemico sulla degenerazione commerciale dell’arte. Sul tema della storia della civiltà ha poi pubblicato Ultime rapport sur le Déclin de l’Occident (Olivier Orban, Parigi 1985), mentre la sua ultima fatica – in collaborazione con Régine Pernoud e con Raymond Délatouche, uno storico dell’agricoltura – è La Moyen Age pour quoi faire (Stock, Parigi 1986), che sta suscitando notevole interesse.