Mons. John Onaiyekan, Cristianità n. 136-137 (1986)
L’Africa e la nuova Istruzione [su libertà cristiana e liberazione «Libertatis conscientia»], in L’Osservatore Romano, 12-7-1986. Titolo redazionale ricavato dal testo.
«Interrogativi angosciosi» sul «fallimento del dominio nero» nell’Africa post-coloniale
Il triste quadro delle speranze disattese nel mondo odierno, che il Documento [Istruzione su libertà cristiana e liberazione «Libertatis conscientia»] elenca nel capitolo I, vale in modo particolare per il Continente africano. Negli anni del colonialismo i nostri nazionalisti e i nostri «combattenti per la libertà» ci assicurarono, per usare le parole del compianto Nkrumah: «Cercate innanzitutto il regno politico, e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù». Ora conosciamo meglio le cose. Svariati alibi sono stati inventati a coprire quello che è semplicemente un fallimento, o, ancora peggio, un totale e spietato tradimento. Dapprima fu l’influenza degli antichi padroni coloniali, che continuava. Poi abbiamo sentito parlare di «neo-colonialismo». Ma oggi, in un Continente in cui oltre il 50% della popolazione è al di sotto dei 25 anni, e non ha quindi nessuna esperienza di colonialismo, non si può più continuare ad addebitare ad altri la colpa dei nostri insuccessi. Instabilità politica, gravi errori di gestione e corruzione, atroci violazioni dei diritti umani: in tutto questo l’Africa ha avuto una parte più grande di quanto si vuole riconoscere. Tutti coloro che figurano nel nostro lungo elenco di «liberatori», «salvatori» e «padri della nazione», siano essi civili o militari, non possono sfuggire dall’essere considerati gravemente responsabili di questa triste situazione. Un segno dei più tristi di quanto male stiamo governando noi stessi è dato dal fatto che «nel mondo su due rifugiati uno è africano. Ogni duecento africani c’è un profugo. Vi sono oggi oltre cinque milioni di profughi in Africa, che vivono nelle condizioni più disagiate». (Sulla sollecitudine dell’Episcopato africano per il problema dei profughi in Africa vedi pag. 22 [dalla quale è tratta la citazione] di Symposium, bollettino del Segretariato del SECAM, Accra, Ghana, vol. 4, n. 1 [luglio-agosto 1983]. Tutto il bollettino è dedicato in particolare alla «Conferenza panafricana sulla giustizia e la pace» inaugurata dal SECAM nel maggio 1983).
Questi dati si riferivano al 1981. Oggi la situazione non è affatto migliore.
Più che qualsiasi altro paese, l’Africa è dunque di fronte ad alcuni «interrogativi angosciosi», come quello così formulato dal documento: «Perché movimenti di liberazione, che hanno giù suscitato immense speranze, sfociano poi in regimi per i quali la libertà dei cittadini … costituisce il nemico numero uno?» (N. 19).
Mons. John Onaiyekan
Vescovo di Ilorin, Nigeria