« Giustificati dunque per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. […]. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi » (Rm 5,1-2.5-8)
Gesù compie la Legge e i Profeti in due modi: con tutta quanta la sua vita, che culmina nella sua Pasqua, un “passaggio” che non compie per sé stesso ma come « primogenito tra molti fratelli » (Rm 8,29). Per compierlo anche noi dobbiamo preoccuparci soprattutto di fare tutt’uno con lui mediante la fede. La compie anche in un altro modo, mostrando con il suo insegnamento in che cosa ultimamente consiste.
Noi dobbiamo a nostra volta compierlo e compierlo consapevolmente: lasciandoci trasportare dal suo intrinseco dinamismo. Esso è, come abbiamo visto, l’amore. « […] pienezza della legge è l’amore » (πλήρωμα οὖν νόμου ἡ ἀγάπηRm 13,10). In questo è racchiuso tutto il mistero della fede e della libertà. Per vivere la vita divina che Gesù è venuto a “compiere” come uomo, dobbiamo credere in lui e fare tutt’uno con lui, come membra di un unico Corpo. Ma dobbiamo farlo liberamente, perché non ha senso amare per costrizione…
È assurdo e l’assurdo è nulla. È per questa ragione che Gesù ci spiega dettagliatamente (fino all’ultimo iota e trattino) in che cosa consiste la vita nuova che è venuto a portarci, che è la sostanza profonda di tutto quello che insegnano la Legge e i Profeti. Per capire l’amore bisogna amare, è intuitivo. E se capisco che non ne sono capace? Allora accogli l’amore di Dio che ti precede (1Gv 4,10: « In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati »), che ti « assedia » (συνέχει 2Cor 5,14), che ti perdona con infinita misericordia e ti rende capace di amare.
Il Santo del giorno: San Zaccaria, Papa