« Ma se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, perché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca; insultato, non rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti. Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore e custode delle vostre anime » (1Pt 2,20b-25).
« A questo infatti siete stati chiamati », per questo siete Chiesa, per seguire l’esempio di Gesù – non in virtù delle vostre opere (2Tim 1,9) ma per la forze della grazia che scaturisce da Lui – soffrendo ingiustamente per amore dei fratelli. Chiamati da che cosa? Dal mondo, dal mondo di cui il diavolo è il principe (Gv 12,31; 14,30; 16,11) per entrare nel mondo salvato da Gesù, che è la Chiesa.
È il mondo aperto al cielo: spesso infatti il soffitto delle chiese è affrescato come un cielo aperto, con le nuvole che si squarciano e gli angeli che si affacciano. In molte chiese troviamo all’ingresso queste parole significative: « Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo » (Gen 28,17).
« Nella Messa o Cena del Signore, il popolo di Dio è chiamato a riunirsi insieme sotto la presidenza del sacerdote, che agisce nella persona di Cristo, per celebrare il memoriale del Signore, cioè il sacrificio eucaristico.
Per questo raduno locale della santa Chiesa vale perciò in modo eminente la promessa di Cristo: “Là dove sono due o tre radunati nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20). Infatti nella celebrazione della Messa, nella quale si perpetua il sacrificio della croce, Cristo è realmente presente nell’assemblea riunita in suo nome, nella persona del ministro, nella sua parola e in modo sostanziale e permanente sotto le specie eucaristiche » (Ordinamento generale del Messale Romano, n. 27)
Il Santo del giorno: Ss. Filippo e Giacomo “Minore”