« Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto » (Gv 15,26-16,4a).
L’annuncio del Vangelo non sarà mai “tranquillo”. L’annuncio del Vangelo è l’annuncio della buona, splendida e meravigliosa notizia che Dio ama gli uomini fino al punto di dare per la loro salvezza il proprio Figlio e che c’è dunque speranza per ogni uomo di questo mondo, fosse pure il peggiore dei peccatori, perché al cuore del Vangelo sta la verità della infinita misericordia di Dio.
Questo annuncio, questa verità, che costituiscono l’essenza della missione della Chiesa, la sua stessa ragion d’essere, sarà sempre contrastata con tutti i mezzi e in tutte le maniere dal Principe di questo mondo e da tutti coloro che, in un modo o nell’altro si presteranno alla sua azione perversa. La Chiesa è, da sempre, una, santa, cattolica, apostolica e… perseguitata.
Oggi i cristiani costituiscono la comunità più perseguitata del mondo. In due modi: in modo violento e palese e in modo subdolo, soprattutto minimizzando, nascondendo e ignorando questa stessa persecuzione violenta. Gesù ci ha anche insegnato perché questo avviene: « faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me ».
Un Dio misericordioso è uno scandalo e una follia per il mondo e i cristiani che lo annunciano con le parole e con i fatti danno un fastidio tremendo. Un Dio che perdona i peccati e offre misericordia appare agli uni ingiusto ed inaccettabile e agli altri oltraggioso per il loro smisurato orgoglio. È un messaggio troppo sovversivo per un società che pretende di instaurare una giustizia assoluta in cui non ci può e non ci deve essere più spazio per l’amore, il perdono e la misericordia.
Il Santo del giorno: San Felice da Cantalice, religioso