« Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, “quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo”. Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: “Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?”. Ma egli rispose: “Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra”. Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo” » (At 1,1-11).
I Vangeli non prestano molta attenzione al fatto dell’Ascensione tanto il loro interesse è polarizzato sulla continuità della presenza di Gesù nella Chiesa. L’unico che ne parla esplicitamente (a parte un fugace accenno in Mc 16,19, in una parte: 16,9-20, che pur essendo ispirata, è stata aggiunta successivamente) è san Luca che conclude il suo Vangelo e incomincia il libro degli Atti con l’Ascensione.
Gesù lascia materialmente la terra e porta la sua natura umana in cielo, ma senza spezzare i legami che lo congiungono con tutti i suoi, anzi! «Fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio» (Mc 16,19). «La vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio!» (Col 3,3). «È una ineffabile realtà questa: ascese sopra tutti i cieli ed è vicinissimo a coloro che si trovano ancora sulla terra» (Sant’Agostino, Disc. 171).
Paradosso: allontanandosi in Dio si è fatto ancor più vicino agli uomini… Gesù salendo al cielo e sedendo alla destra di Dio è “entrato nella stanza dei bottoni”. Ormai abbiamo un nostro fratello (Gesù è vero uomo), che ci ama (ha dato la sua vita per noi) e ci è vicinissimo (abita, mediante la fede, nei nostri cuori) che si è seduto sul trono di Dio. Possiamo ormai dire – senza nessuna presunzione – a chi ci minaccia: “tu non sai chi sono io! guarda che ho degli amici molto in alto…”.
Il Santo del giorno: Beata Maria Vergine Ausiliatrice