Lunedì 20 gennaio 2020, alle ore 15, nella basilica di Sant’Antonino Martire in Piacenza, sono state celebrate le esequie di Giovanni Cantoni (1938-2020), fondatore di Alleanza Cattolica, morto il 18 gennaio.
Portato a spalle dai tre figli Ugo, Lorenzo e Ignazio, dal genero Roberto Respinti e dai nipoti Giorgio e Andrea Cantoni, seguito dalla moglie Sabina Rinaldi e dalla figlia Gemma, e accompagnato dal canto delle Laudes Regiae, il feretro è stato accolto alla Porta della basilica detta «del Paradiso» dal celebrante, S.E. mons. Gianni Ambrosio, vescovo della diocesi di Piacenza-Bobbio. Insieme a lui, come concelebranti, erano presenti il parroco, don Giuseppe Basini; don Pietro Cantoni, fondatore della Fraternità san Filippo Neri, fratello del defunto; don Andrea Nizzoli, moderatore generale della stessa; don Giovanni Poggiali, don Marco Savoia e don Stefano Pappalardo, della medesima Fraternità; don Ernesto Zucchini, don Savino Tamanza, del clero di Bergamo, e don Claudio Hitaj, del clero di Massa-Pontremoli; don Pietro Cesena e don Mario Poggi, cancelliere vescovile, del clero diocesano; don Gregorio Colosio O.S.B., della comunità monastica di San Pietro in Modena; fra Cesare Bedognè O.F.M. Cap., cappellano della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze; don Gianmarco Masiero, cappellano della Legione Carabinieri Trentino-Alto Adige; i diaconi diocesani don Pierluigi Marchionni e don Federico Pecorari; e il diacono don Jules Ganlaky, della Fraternità san Filippo Neri.
Dopo le letture S.E. mons. Ambrosio — che nel 2012 ha dato personalità di diritto canonico ad Alleanza Cattolica, firmandone il decreto di riconoscimento come associazione privata di fedeli (1) — ha tenuto l’omelia (2); in essa ha ripercorso, fra l’altro, alcuni punti sulla «buona battaglia» della lettera paolina (2Tim. 4, 1-8), affermando che «[…] ci offre la chiave di lettura della sua vita di cristiano, di sposo e di padre di famiglia, di studioso, di educatore di giovani e di apologeta della fede cristiana» (p. 57).
Relativamente alla vigilanza cristiana (cfr. Lc. 12, 35-40), ha affermato: «Il nostro fratello Giovanni ha atteso con amore la manifestazione di Gesù Cristo. Siamo qui in preghiera perché il Signore consegni a questo nostro fratello la corona di giustizia. È la nostra preghiera di suffragio per un fratello che ha offerto a noi una testimonianza luminosa della sua fede nel Signore Gesù» (p. 58).
«Dobbiamo essere grati al Signore per la testimonianza di fede vigile e attenta che Giovanni Cantoni ci ha dato fino all’ultimo, anche durante la lunga malattia. Le verità di fede sono la luce nella notte, perché ci dicono chi siamo e da chi siamo attesi, ci rendono vigili e forti per non lasciarci sedurre dagli idoli, incantare dalle favole, attrarre dalle insidie di chi ritiene assurda la vita umana. Giovanni ha approfondito la bellezza e la ricchezza della fede cristiana attraverso la meditazione della Parola di Dio, lo studio della grande tradizione cristiana, la preghiera personale e comunitaria, la fedeltà cum Petro e sub Petro e agli insegnamenti magisteriali della Chiesa» (p. 59).
Il presule ha inoltre affermato che «il suo insegnamento è apologetico nel senso migliore del termine: ha approfondito la fede cristiana mostrandone la ragionevolezza e la bellezza, ha aiutato a cogliere l’abissale differenza fra il bene ed il male, fra la verità e la menzogna, fra la bontà e la cattiveria, fra la virtù ed il vizio. E soprattutto ha indicato la meta a cui tutti dobbiamo tendere, la santità, dono di Dio che ci impegna a cooperare alla diffusione del suo regno di amore e di pace. Il Signore ha provato e purificato il suo servo Giovanni attraverso tribolazioni e incomprensioni, poi attraverso una lunga malattia. Egli ha vissuto le sofferenze con dignità e con un’obbedienza esemplare al suo Signore» (p. 59).
Al termine della Messa, il dottor Marco Invernizzi, reggente nazionale di Alleanza Cattolica, ha pronunciato l’elogio funebre (3). Affermando che «ci sarà il tempo e il luogo per ricordare e riflettere sul passato e sul futuro della creatura di Giovanni Cantoni» (p. 61) — Alleanza Cattolica —, «qui oggi voglio soltanto accennare a un aspetto che colpì me e molti altri, in particolare all’inizio: la sua umanità dentro un contesto di assoluta normalità, alla quale tanto teneva (ibidem).
«Giovanni Cantoni è stato un uomo che ha lavorato per mantenere una famiglia impegnativa, è stato marito e padre e poi un nonno esemplare. Attraverso la sua “normalità” ha insegnato e testimoniato a tutti coloro che lo conoscevano che la dimensione ordinaria della vita non coincide con lo spazio, come si usa dire oggi, “privato”, che essa, proprio nella sua ordinarietà, è più ampia e comprende in sé l’impegno per il bene comune, la lotta contro il male nella sua dimensione personale e sociale, l’amore per il Papa e per la Chiesa e per la propria patria terrena. Questa umanità gli ha permesso di incontrare migliaia di persone, di aiutarle a crescere spiritualmente e intellettualmente, di orientarle a operare come una realtà associata e non come singoli individui, a costruire insieme quella “società a misura d’uomo e secondo il piano di Dio” che è lo scopo dell’esistenza di Alleanza Cattolica. Ma soprattutto questa umanità gli ha permesso, con l’aiuto della Vergine a cui era devotissimo, di superare contrasti e scoraggiamenti, incomprensioni e una lunga assenza di gratificazioni umane: in poche parole, di chiedere a Dio la forza per compiere il compito più importante e affascinante, la propria santificazione nell’abbandono pieno di fiducia nella Grazia del Signore» (pp. 61-62).
Infine, il figlio Ugo ha rivolto un ringraziamento alle autorità e a tutti i presenti da parte della famiglia.
Il feretro, coperto dalla bandiera di Alleanza Cattolica durante la celebrazione, è stato nuovamente portato a spalle fuori dalla basilica dopo il canto della Salve Regina, preghiera molto cara al defunto.
Alla Messa, cui erano presenti tutti i diciannove nipoti, hanno partecipato oltre quattrocento persone.
Fra le autorità presenti: il prefetto dottor Maurizio Falco; il comandante della legione Carabinieri Emilia Romagna, generale di divisione Claudio Domizi; il questore dottor Pietro Ostuni; il vicecomandante del Comando Interregionale Carabinieri Vittorio Veneto, generale di brigata Vincenzo Procacci; il comandante provinciale dei Carabinieri col. Stefano Savo; i comandanti provinciali dei Carabinieri di Bolzano e Trento, col. Cristiano Carenza e col. Simone Salotti; numerosi ufficiali del 167° corso Carabinieri dell’Accademia Militare di Modena; il signor Marco Valla, coordinatore provinciale dell’Associazione Nazionale Carabinieri; e numerosi altri appartenenti all’Arma dei Carabinieri in servizio e in congedo.
Inoltre, fra i vari esponenti del mondo civico e culturale nazionale e internazionale, erano presenti anche: il dottor Domenico Airoma, reggente nazionale vicario di Alleanza Cattolica e vicepresidente del Centro Studi Rosario Livatino; il dottor Francesco Pappalardo, di Alleanza Cattolica e direttore dell’IDIS, l’Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale; il dottor Oscar Sanguinetti, di Alleanza Cattolica e direttore dell’ISIIN, l’Istituto Storico dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale; il professor Mauro Ronco, di Alleanza Cattolica e presidente del Centro Studi Rosario Livatino; il dottor Alfredo Mantovano, di Alleanza Cattolica e presidente di Aiuto alla Chiesa che Soffre-Italia; la dottoressa Chiara Mantovani, di Alleanza Cattolica e consigliere dell’Associazione Scienza&Vita; l’avvocato Silvio Dalla Valle, direttore dell’Associazione Luci sull’Est; l’avvocato Roberto Bertogna e il signor Nelson Fonseca, dell’Associazione Tradizione Famiglia Proprietà; la signora Rossella Beoni Bigli, vicepresidente nazionale dei Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia; il professor Roberto de Mattei, della Fondazione Lepanto; il direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, dottor Massimo Introvigne.
Infine, fra i vari esponenti del mondo civico e culturale piacentino, erano presenti: il Cavaliere del Lavoro avvocato Corrado Sforza Fogliani, presidente del Comitato Esecutivo della Banca di Piacenza e presidente per Piacenza dell’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari; il dottor Carlo Emanuele Manfredi, referente provinciale di Italia Nostra e Priore della Confraternita della Beata Vergine del Suffragio; il professor Maurizio Dossena, delegato della Gebetsliga, l’Unione di Preghiera Beato Carlo per la Pace e la Fratellanza tra i Popoli; i co-referenti locali dell’Associazione Family Day ingegner Andrea Fenucci e avvocato Gabriele Borgoni, quest’ultimo pure di Alleanza Cattolica.
Le spoglie di Giovanni Cantoni riposano nel cimitero di San Polo, in provincia di Piacenza, vicino a quelle dei suoi genitori Ugo (1910-1983) e Gemma Bubba (1912-1999), e di altri suoi congiunti.
Note:
(1) Cfr. Il riconoscimento di Alleanza Cattolica come associazione privata di fedeli con personalità giuridica privata, in Cristianità, anno XL, n. 364, aprile-giugno 2012, pp. 1-3.
(2) Cfr. S.E. mons. Gianni Ambrosio, Omelia durante le esequie di Giovanni Cantoni, in questo stesso numero di Cristianità, pp. 57-60. Tutte le citazioni di mons. Ambrosio che seguono rimandano a questo testo.
(3) Cfr. Marco Invernizzi, Elogio funebre di Giovanni Cantoni, in questo stesso numero di Cristianità, pp. 61-62. Tutte le citazioni di Invernizzi che seguono rimandano a questo testo.