« Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?”. Gli risposero: “Sì”. Ed egli disse loro: “Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche”. Terminate queste parabole, Gesù partì di là » (Mt 13,47-53).
L’incontro con Gesù può avvenire in molti modi. “Per caso”, come uno che, camminando in un campo, scopre che lì c’è un tesoro. Oppure come il frutto di una ricerca. È il caso del mercante che ha sempre cercato quella perla tanto preziosa e, infine, la trova. Entrambi i casi appaiono, a chi vede le cose dall’esterno, come pazzie. Uno che vende tutto quello che ha per comprare un campo sassoso e povero…
Uno che dà via le sue tante belle perle per comprarne una sola… Le rinunce a chi non ne percepisce il motivo appaiono delle cose insensate. Perché ti alzi così presto, quando è ancora buio per precipitarti a prendere una corriera? Perché sono tifoso della mia squadra di calcio e voglio andare a vedere la partita in una città lontana. A chi non piace il calcio appare una pazzia. Perché mangi così poco e rinunci a tante cose buone? Perché sono troppo grassa e ho paura di perdere il mio ragazzo. Se non sei innamorata ti appare una follia.
Ogni rinuncia suppone una preferenza. Nessuno rinuncia solo per rinunciare. E se non si rinuncia a niente? Vuol dire che non si preferisce niente… Che ci si accontenta di quello che c’è e di quello che si è. Ma è proprio vero? Siamo contenti o facciamo finta di esserlo? È proprio vero che non cerchiamo nulla di nuovo, oppure – semplicemente – abbiamo perso la speranza di trovarlo? Chi non rinuncia a nulla non vive, si lascia vivere.
Galleggia alla superficie della vita. Non fa follie, ma vive la follia più grande di tutte: quella di considerare bello, ciò che bello non è. Siamo entrati nel Regno o siamo rimasti fuori? Gesù ci chiama. Adesso. Se leggi e capisci le parabole, sappi che sono una chiamata…
IL SANTO DEL GIORNO*: SANTA MARTA, DISCEPOLA DEL SIGNORE