« Nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono » (Eb 5,7-9).
È un mistero grande, è il « mistero nascosto da secoli in Dio » (Ef 3,9) che il mondo non capisce (è qui che forse alberga la differenza radicale tra la fede cristiana e l’Islam), ma che noi cristiani dobbiamo sempre contemplare con umiltà e amore, senza mai dare per scontato di averlo già capito…
Se, quando siamo nella prova, qualcuno ci suggerisce che anche Gesù l’ha subita, subito il “monifisita” e il “doceta” che abita in noi ribatte: “bella forza, lui era Dio”! Essere cattolici “ortodossi” vuol dire pensare in modo corretto, secondo l’insegnamento della Chiesa, la quale ci insegna che Gesù era vero Dio e “vero uomo”: non ha imparato “per finta”, non è stato messo alla prova “per finta”, non ha pianto e gridato “per finta”.
Dobbiamo mortificare l’eresia doceta che è in noi, professata dal nostro uomo vecchio. Il docetismo è una dottrina eretica sulla vera natura di Cristo. Il suo nome deriva dal verbo greco dokéin, che significa apparire. Essa si riferisce alla convinzione che le sofferenze e l’umanità di Gesù Cristo fossero apparenti e non reali. Essa ha influenzato anche la concezione di Gesù presente nel Corano (cfr. per es. la sura IV An-Nisa, 157).
Essa tende ad influenzare anche la nostra concezione di Gesù: la fede, l’obbedienza alla Chiesa, la preghiera ci aiutano a sconfiggerla! Le eresie più pericolose sono quelle nascoste nel nostro cuore. Il Verbo eterno di Dio, incarnandosi e vivendo pienamente la nostra vita umana ha sconfitto il Maligno, la morte e il male, in virtù di quella potenza divina, che non ha mai perso, la potenza dell’Amore (cfr. Rm 5,5).
Se noi accettiamo liberamente di ri-vivere nella nostra vita la sua stessa vita umana, troviamo in Lui la forza divina di partecipare alla sua stessa vittoria.
IL SANTO DEL GIORNO: BEATA VERGINE MARIA ADDOLORATA