« Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità: tutto è vanità. Quale guadagno viene all’uomo per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole? Una generazione se ne va e un’altra arriva, ma la terra resta sempre la stessa. Il sole sorge, il sole tramonta e si affretta a tornare là dove rinasce. Il vento va verso sud e piega verso nord. Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento. Tutti i fiumi scorrono verso il mare, eppure il mare non è mai pieno: al luogo dove i fiumi scorrono, continuano a scorrere. Tutte le parole si esauriscono e nessuno è in grado di esprimersi a fondo. Non si sazia l’occhio di guardare né l’orecchio è mai sazio di udire. Quel che è stato sarà e quel che si è fatto si rifarà; non c’è niente di nuovo sotto il sole. C’è forse qualcosa di cui si possa dire: “Ecco, questa è una novità”? Proprio questa è già avvenuta nei secoli che ci hanno preceduto. Nessun ricordo resta degli antichi, ma neppure di coloro che saranno si conserverà memoria presso quelli che verranno in seguito » (Qo 1,2-11).
Qoèlet è “colui che partecipa all’assemblea”. In che modo vi partecipa? Non come puro e semplice ascoltatore: « Oltre a essere saggio, Qoèlet insegnò al popolo la scienza; ascoltò, meditò e compose un gran numero di massime » (12,9).
Il suo insegnamento, senza essere assolutamente quello di un contestatore, rappresenta però un radicale superamento dell’insegnamento dato. La legge non è rifiutata, ma vi è considerata come un qualcosa che non è sufficiente a spiegare tutto. La legge non è tutto: Qoèlet insiste nel constatare che se la legge fosse tutto, allora tutto sarebbe assurdo.
Per uscire dall’assurdo bisogna sopprimere la legge? No, bisogna però andare oltre. Prenderla sul serio, ma guardando oltre. « Conclusione del discorso, dopo aver ascoltato tutto: temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché qui sta tutto l’uomo » (12,13).
Apri il tuo cuore e la tua mente verso Dio, cioè verso l’alto, e lasciati guidare da lui. Se c’è un libro nell’Antico Testamento che, dietro le apparenze di una contestazione radicale, è essenzialmente profetico, questo è proprio il Qoèlet.
La legge infatti è ultimamente una Persona, che liberamente, al di là di ogni obbligo e merito ti ama e ti salva. Puoi meritare? Sì, ma perché lui – prima – ti ha immeritatamente amato.
Il Santo del giorno: Sant’ Anatalo (Anatalone) di Milano, Vescovo