Da Avvenire del 25/11/2021
Quello che Ennio Doris diceva negli spot che lo hanno reso un personaggio popolare non era uno slogan costruito a tavolino in qualche ufficio di marketing. L’idea di Mediolanum come «banca costruita intorno a te» viene dalla storia di questo imprenditore partito davvero dal basso per diventare uno dei più grandi banchieri italiani e probabilmente il più innovatore di tutti. Doris, nato nel 1940 e scomparso ieri a 81 anni, aveva iniziato a occuparsi di risparmio subito dopo il diploma in ragioneria. Nel suo primo impiego, alla filiale della Banca Antoniana di San Martino in Lupari, vicino a Padova, aveva cominciato a capire che cosa significano davvero i soldi risparmiati per chi lavora. «Nei miei primi anni in filiale – aveva raccontato durante un’intervista di qualche anno fa, nel periodo del crac delle banche venete – ho incontrato persone che avevano perso tutto con la crisi degli anni Trenta. Ho toccato con mano la disperazione. Un giorno viene un contadino per cambiare un assegno da 50mila lire perché ha venduto il vitello. Vedo che non ha il conto, gli chiedo di aprirne uno. Lui mi fa: “Non posso, perché mio padre nel testamento mi ha lasciato scritto di non avere rapporti con le banche, perché lui con le banche si è rovinato”. Questo contadino è riuscito a mettere dieci milioni sotto il materasso, ma glieli hanno rubati».
Non veniva da una famiglia ricca, Ennio Doris. Era cresciuto in casa con diciotto parenti senza elettricità né acqua corrente. Diceva che a Tombolo, dove era nato, il sogno dei bambini era svegliarsi alle due del mattino per badare agli animali, perché farlo li faceva sentire grandi. Lui invece aveva studiato perché a dieci anni una nefrite lo aveva costretto a letto e gli aveva fatto scoprire, con ottimi risultati, la passione per lo studio. Quando negli anni Sessanta ha iniziato a battere le campagne venete per vendere prodotti di investimento per conto di Fideuram e poi per Dival (Gruppo Ras) a famiglie, artigiani, contadini e piccoli imprenditori ha imparato che per gestire i risparmi delle persone prima bisogna conoscerle e capire come essere utile. Una sera un falegname, spiegava in un altro degli aneddoti che raccontava spesso, gli affidò 10 milioni di lire: « “Signor Doris, sa cosa le ho dato?” mi domanda il falegname “Sì, 10 milioni”, rispondo io. “No, si sbaglia”, mi dice. Mi fa vedere i calli impressionanti della mano destra e aggiunge: “Le ho dato questi! E si ricordi che io non posso permettermi di ammalarmi, perché altrimenti la mia famiglia non va avanti”».
L’incontro decisivo fu quello con Silvio Berlusconi, nel 1981. Doris, ormai un manager in carriera nella gestione del risparmio, aveva letto un’intervista di questo rampante imprenditore milanese. Berlusconi diceva di venire da lui, se si avevano idee buone, perché i suoi “rivali” come Agnelli o De Benedetti non ricevevano aspiranti imprenditori. Un mese dopo Doris incontra Berlusconi per caso, a Portofino, e gli spiega che lui vorrebbe creare una banca che abbia come obiettivo «risolvere tutti i problemi del cliente e della sua famiglia» attraverso la gestione dei risparmi, le assicurazioni, la previdenza. Berlusconi si convince e nasce così, nel 1982, Progetto Italia, in cui Doris e Fininvest sono soci paritari, ognuno con il 50%. È l’inizio di un’alleanza di successo, che porterà due anni dopo all’acquisto di Mediolanum Vita e Mediolanum Assicurazione, quindi alla creazione di Gestione Fondi Fininvest fino alla costituzione della holding Mediolanum Spa, nel 1995, e la quotazione in Borsa, nel 1996. Doris sarà anche l’uomo che aprirà a Berlusconi le porte di Mediobanca, il salotto finanziario che aveva sempre guardato con diffidenza quell’imprenditore milanese venuto dal nulla.
In Mediolanum si vede tutta la carica innovativa di Doris. Intuisce presto, negli anni Novanta, il potenziale della creazione di banche senza sportelli, sul modello di quelle che stavano nascendo nel Regno Unito. L’incontro personale con il cliente, affidato ai “family banker”, è centrale per consentire una gestione del risparmio calibrata sulle esigenze di ognuno. Prima dello sviluppo del digitale, Doris sfrutta le tecnologie a disposizione, combinando l’uso del telefono a quello del teletext dei televisori. La vicinanza al cliente è spesso anche concretamente finanziaria. Nel 2008, quando la crisi di Lehman Brothers polverizza il valore delle polizze legate a Lehman di 11mila clienti di Mediolanum, Doris e Berlusconi rimborsano personalmente, con 120 milioni di euro, i risparmiatori.
È rimasto presidente di Mediolanum fino allo scorso 3 novembre, quando ha lasciato l’incarico a Giovanni Pirovano. Oggi Mediolanum è una grande realtà italiana presente anche in Germania e Spagna. Fa 6,6 miliardi di capitalizzazione, ha 2,3 milioni di clienti e 104 miliardi di euro in gestione.
Doris lascia la moglie, Lina Tombolato, sposata nel 1966, oltre ai due figli Massimo, che guida la banca dal 1998, e Sara, presidente della Fondazione Mediolanum, e i sette nipoti. Adorava la famiglia. Quando nel 2018 ha acquistato il Seven, un maestoso veliero da sessanta metri, ha spiegato di avere in mente una cosa sola: «La mia famiglia. Avere la possibilità, per quei pochi giorni all’anno, di stare veramente tutti insieme. E godermi quindi ciò che di più importante ho nella vita».