
Il ricordo di Claudio Chieffo, l’utopia transumana, un matrimonio da record
di Luca Bucca
– La Via pulchritudinis, nelle sue espressioni artistiche, ha bisogno di interpreti che, nelle loro opere, attraverso il bello, riconducano al buono e al vero. Ne ricordiamo uno che lo ha fatto mirabilmente: Claudio Chieffo (1945-2007), del quale è trascorso, il 9 marzo, l’ottantesimo anniversario dalla nascita. Tra i primi cantautori in Italia, sicuramente il più famoso, a cimentarsi musicalmente con temi religiosi (ma non solo) fuori dal contesto liturgico. Avrebbe probabilmente potuto ottenere maggiore successo con testi più commerciali, ma preferì restare fedele a se stesso e al Signore, che era sempre centrale nelle sue canzoni anche quando sembrava cantare altro.
– Plinio Correa de Oliveira concludeva la prima parte di Rivoluzione e Controrivoluzione descrivendo l’esito ultimo del processo rivoluzionario: l’utopia rivoluzionaria, un mondo dominato dalla scienza e dalla tecnica, che ha spinto fuori dal suo orizzonte il concetto di peccato e Redenzione «e con il prolungamento indefinito della vita nutrirà la speranza di vincere un giorno la morte». Potrebbe sembrare una previsione esagerata, tra il fantascientifico e il distopico, ma in realtà le recenti teorie transumane vorrebbero andare proprio in questa direzione e se ne parla ormai apertamente. In questo senso, ad esempio, si è espresso l’inventore statunitense Ray Kurzweil in occasione dell’ultimo Mobile World Congress di Barcellona, uno dei più importanti eventi di telefonia mobile al mondo, tenutosi a inizio marzo, descrivendo un prossimo futuro nel quale la scienza riuscirà a fermare l’invecchiamento umano e creerà una fusione completa tra intelligenza umana e artificiale, nella quale l’una si confonderà indistintamente nell’altra. Si tratta di qualcosa di realizzabile? No, è un’utopia appunto, che non tiene conto del peccato originale e che, in fase di realizzazione, porterebbe con sé conseguenze negative. Finirebbe per fallire, ma prima potrebbe fare tanto male.
– Dal Brasile giunge la notizia della coppia di ultracentenari, Manoel Angelim Dino e Maria Almeida de Souza, che nel mese di febbraio sono stati dichiarati dal Guinnes Word Record come la coppia in vita con il matrimonio più lungo: al momento della certificazione ben 84 anni e 77 giorni. Un esempio in un mondo in cui spesso mettere fine a un matrimonio è ormai fin troppo facile. Ovviamente le condizioni fisiche non permettono più loro una vita particolarmente attiva, ma è molto significativo un particolare del racconto che fanno della loro routine familiare: ancora oggi alla sera si ritrovano in soggiorno per recitare insieme il Santo Rosario e seguire insieme la Messa in televisione. Ecco il “segreto” di un matrimonio che duri per sempre.
Mercoledì, 12 marzo 2025