Da “Libero” del 4 aprile 2017. Foto da “Gli occhi della guerra”
Papa Francesco lo chiama «ecumenismo del sangue» ed è il realismo violento che spazza il religiosamente corretto. Cattolici, ortodossi, nestoriani, copti o protestanti, l’islamismo non fa differenze, ma solo sconti comitive. Gli studiosi faticano a trovare una definizione oggettiva per definire i cristiani, ma nel frattempo contano ben 60mila tra Chiese e confessioni che riconoscono Gesù come «Signore e Salvatore». Per essere ammazzati basta e avanza.
A raccontare la tragedia dei Colossei del secolo XXI, mille volte più numerosi e feroci di quelli antichi, nello Spazio Espositivo di Palazzo Lombardia (Milano, via Galvani 27) è allestita la mostra fotografica «I Cristiani perseguitati», visitabile fino al 21 aprile dal lunedì al venerdì (dalle 13 alle 19).
Curata dalla sezione italiana della Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre in collaborazione con la Regione Lombardia – è l’assessore alle Culture, identità e autonomie Cristina Cappellini che si è presa a cuore l’iniziativa -l’esposizione presenta un planisfero di sofferenze e nefandezze che tocca Iraq, Siria, Egitto, Pakistan, Nigeria, Sudan, Arabia Saudita, Eritrea, Indonesia, ma pure India, Cina e Corea del Nord dove, oltre allo jihadismo, agiscono il nazionalismo indù, il neo-post-comunismo di Pechino e quel che resta del comunismo d’antan. Una full immersion che catapulta il visitatore al centro dell’orrore.
Marco Respinti