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Ti trovi qui: Home / Dalla stampa / “Coronavirus, chiese chiuse: “Io confesso all’aperto” “

“Coronavirus, chiese chiuse: “Io confesso all’aperto” “

6 Aprile 2020 - Autore: Alleanza Cattolica

Di Carlo D’Elia da Il Giorno cronaca di Lodi del 05/04/2020

Due sedie sotto un albero nel grande sagrato della chiesa parrocchiale. Così il parroco di Caselle Landi, Edmondo Massari, 45 anni, da ieri ha iniziato a confessare all’aperto i fedeli approfittando della bella giornata di sole. Rispettate ovviamente le misure di prevenzione decise dal Governo per il coronavirus: il sacerdote, che ascolta i fedeli indossando la mascherina, ha posizionato le due sedie a tre metri di distanza l’una dall’altra. Il servizio è stato accolto con entusiasmo dai residenti di Caselle Landi e continuerà anche nei prossimi giorni dalle 9 alle 12, visto anche l’avvicinarsi della Pasqua.

“In questo momento il nostro compito è restare vicini ai cittadini – spiega don Edmondo -. E di farlo rispettando le regole. Dal Governo abbiamo saputo che i fedeli possono fermarsi a pregare solo se la chiesa è un luogo di passaggio tra la propria casa e i negozi di prima necessità, come supermercati e farmacie. È proprio il nostro caso perché la nostra parrocchia si trova nella piazza principale dove a due passi ci sono un piccolo alimentari, il macellaio, il tabaccaio e la farmacia. Ho un sagrato meraviglioso e grandissimo e posso garantire la distanza di sicurezza. Poi siamo sempre all’aperto. L’aspetto importante è quello di garantire la segretezza della confessione”. Don Edmondo è convinto che bisogna provare ad andare avanti, cercando tutte le strade per resistere in un momento difficile. La fede è un appiglio, ma la parziale chiusura delle chiese dopo il decreto “Io resto a casa“, ha portato molti parroci come lui ad ingegnarsi perché anche le messe non siano sospese del tutto.

Il sacerdote , che è originario di Castiglione d’Adda uno dei paesi più colpiti da questa epidemia, dal 2013 è alla guida della parrocchia di Caselle Landi, e dal primo giorno d’emergenza sanitaria è stato vicino alla sua comunità intensificando l’utilizzo dei social per informare la comunità di qualsiasi iniziativa e aprendo un canale Youtube dove ogni giorno celebra la messa in diretta streaming (il canale si chiama Edmondo Massari). “In questo momento i preti forse più che in altre circostanze devono esercitare il ministero dell’ascolto – dice il sacerdote -. Oltre alla confessione, che è un sacramento importante, bisogna permettere alle comunità di sfogarsi, di raccontare le loro paure e cosa sta succedendo in questo momento nella loro vita. il discorso di chiamare un sacerdote anche al telefono è per me importante. La gente è spaventata e ci chiede una mano. Io sono qui e tutti hanno anche il mio numero di cellulare. Credo che soprattutto la domenica sentire e vedere il proprio parroco sia molto importante”.

Foto redazionale

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