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Da Verona un buon segnale

6 Ottobre 2018 - Autore: Marco Invernizzi

di Marco Invernizzi

Quanto accaduto nel consiglio comunale di Verona, che ha approvato una mozione a favore della vita, è un buon segnale. Ovviamente per la cosa in sé, che testimonia come, a tanti anni dall’approvazione della Legge 194, del 1978, e dalla sconfitta delle forze per la vita nel successivo referendum abrogativo del 1981, esista ancora una significativa resistenza popolare e politica. Ma anche perché l’episodio potrebbe essere ripreso da tanti altri consigli comunali e favorire una sensibilizzazione pro-life importante. Di più: gli stessi consigli comunali sensibili al tema della vita potrebbero approvare una mozione affinché l’utero in affitto venga dichiarato reato universale, un tema che forse può raccogliere maggioranze politiche ancora più larghe.

Certamente la notizia che ha maggiormente turbato le forze politiche e culturali contrarie a qualsiasi revisione della Legge 194 è stato il voto a favore della mozione veronese espresso dal capogruppo in comune del Partito Democratico (PD), Carla Padovani. Da cattolica dichiarata, la Padovani, che già si era battuta contro le unioni civili, ha dichiarato di avere votato per la vita appellandosi alla libertà di coscienza garantita dall’art. 2 del codice etico del partito in cui milita, oltre che dall’art. 2 dello Statuto del comune di Verona, che prevede che «la vita di ogni persona, dal concepimento alla morte naturale, venga accolta e protetta in tutti i suoi aspetti». Il PD le si è rivoltato contro, criticandola e chiedendone le dimissioni, sia a livello nazionale sia a livello dei suoi colleghi consiglieri comunali, che hanno votato contro la mozione pro-life.

È un evento importante: Carla Padovani va aiutata e non lasciata sola, perché potrebbe trovare diversi imitatori in Italia, ma soprattutto perché ha compiuto un gesto coraggioso, sfidando il politicamente corretto del PD e verosimilmente anche di molti suoi elettori.

L’episodio merita anche un’altra riflessione. È sbagliato contrapporre la battaglia politica all’interno delle istituzioni alla battaglia culturale, come spesso avviene invece nelle divisioni che s’intrecciano all’interno del mondo pro-family. Entrambe sono necessarie. Le battaglie politiche vanno combattute finché sono possibili, e in Italia lo sono, sia a livello parlamentare, come dimostra l’adesione all’intergruppo parlamentare per la famiglia e per la vita di circa 120 fra deputati e senatori, sia a livello amministrativo, come accadrà in occasione dell’incontro di sabato 17 novembre alla Regione Lombardia, organizzato dal Family Day e rivolto a tutti gli amministratori locali. Ma Verona insegna che anche il fronte della Sinistra non è compatto di fronte ai princìpi fondamentali del bene comune. E questo spinge a continuare e a migliorare l’azione culturale, fatta di corsi, di conferenze, di testimonianze e di tutto quanto serve a fare penetrare nelle singole persone la convinzione che esistano dei valori che l’uomo non crea, ma che incontra nella realtà, valori che ogni persona dovrebbe rispettare.

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Info Marco Invernizzi

Marco Invernizzi nasce a Milano nel 1952. Nel 1977 si laurea in filosofia all'Università Cattolica del Sacro Cuore con una tesi su Il periodico "Fede e Ragione" nell'ambito della storia del Movimento Cattolico italiano dal 1919 al 1929, relatore il professor Luigi Prosdocimi. Dopo gli studi universitari continua ad approfondire, in modo non puramente intellettualistico - dal 1972 milita in Alleanza Cattolica, della quale è stato responsabile per la Lombardia e per il Veneto fino al 2016-, le vicende del movimento cattolico in Italia. Ha pubblicato, fra l'altro, L'Unione Elettorale Cattolica Italiana. 1906-1919. Un modello di impegno politico unitario dei cattolici(Cristianità, Piacenza 1993); La Chiesa, la politica, il potere attraverso i secoli (contributo a Processi alla Chiesa. Mistificazione e apologia, a cura di Franco Cardini, Piemme, Casale Monferrato 1994); e, con altri, I Papi del nostro secolo, parte prima Da Leone XIII a Pio XII (Italica Libri/Editoriale del Drago, Milano 1991); e Guida introduttiva alla storia della Chiesa cattolica (Mimep-Docete, Pessano [Milano]). Collabora a Cristianità e ad altre riviste e quotidiani. Dal 1989 conduce a Radio Maria la trasmissione settimanale La voce del Magistero. Nella linea di quanto già edito si pone Il movimento cattolico in Italia dalla fondazione dell'Opera dei Congressi all'inizio della seconda guerra mondiale (1874-1939), un'opera di sintesi in cui viene ripercorsa la storia del movimento cattolico, con particolare attenzione alle sue espressioni politiche, dalla Breccia di Porta Pia alla vigilia del secondo conflitto mondiale. Dal 28 maggio 2016 è Reggente Generale di Alleanza Cattolica.

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