Riprendiamo dai quotidiani di oggi e pubblichiamo quanto dichiarato sulla vicenda dell’omicidio di Italo D’Elisa da Mons. Bruno Forte, Vescovo di Chieti-Vasto. Italo Investì e uccise la moglie di Fabio Di Lello, Roberta.
“Avverto innanzitutto un senso di grande dolore per le tre giovani vite spezzate, quella della ragazza morta per l’incidente, quella del giovane ucciso e quella dell’assassino, perché la sua esistenza è stata stravolta in maniera profonda. Quello che addolora è che questo giovane, esasperato dalle lentezze di una giustizia che a suo avviso non dava segni nei confronti di colui che aveva investito la moglie, abbia reagito facendosi giustizia da sé. La vendetta non è mai giustizia. La vendetta produce solo ulteriore sofferenza e altri mali. Da una parte, dunque, va ribadito il no assoluto a cercare giustizia da sé, dall’altra va colta una sollecitazione alla giustizia perché sia più rapida. Una giustizia lenta non è mai giustizia e può produrre anche effetti tragici come questi a cui si è assistito a Vasto. Al di là delle precisazioni tecnico-giuridiche, che competono giustamente ai magistrati, era questo il sentimento popolare diffuso di fronte a una giovane vita spezzata, quella della giovane moglie uccisa. Appare chiaro che tra la gente c’era un’esigenza di giustizia e verità, espressasi anche in una fiaccolata con larga partecipazione di popolo. Evidentemente, giustizia non è mai giustizialismo, né quel movimento di opinione, legittimo in sé, poteva giustificare l’uso della violenza su colui che era stato responsabile dell’incidente”.
S.E. Rev.ma Mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti – Vasto