
Non accenna a spegnersi la polemica nata dall’installazione di un distributore automatico di cannabis light in piazza Palio, a pochi metri da tre scuole.
Non sono certo una novità. La canapa legale (con un valore di thc, il principio attivo che conduce allo “sballo”, inferiore al limite dello 0,6 percento imposto dalla legge) esiste ed è un business in espansione tant’è che, da tempo, in molte città d’Italia sono comparsi i distributori automatici a caccia di una ‘nicchia’ di consumatori che tanto nicchia più non è. Eppure, ovunque siano ‘apparsi’ hanno lasciato una scia di polemiche, più o meno accese.
Basta guardare Lecce, dove sta facendo non poco discutere l’installazione della macchinetta che dispensa prodotti a base di cannabis light a pochi passi da tre scuole superiori, il Banzi-Bazoli, il Deledda e il Galilei-Costa.
Nulla di illegale, come precisa il gestore “cannabis web store” «esterrefatto della disinvoltura con cui si traggono conclusioni che non appartengono alla realtà».
Tutto nasce dal grido di allarme lanciato dal mondo scolastico e politico. La dirigente scolastica del liceo scientifico, Antonella Manca, ad esempio, aveva manifestato la sua “preoccupazione” e il suo “sconcerto” «per una legge che autorizza l’installazione di distributori di cannabis in aree ‘sensibili’, frequentate ogni giorno da migliaia studenti». La Preside non ha dubbi, il distributore va rimosso. Immediatamente, anche.
«In qualità di comunità educante attenta alla crescita sana di ciascun ragazzo – si legge – siamo impegnati quotidianamente nella lotta all’uso di alcool e droghe, in un’azione sinergica di sensibilizzazione che coinvolge studenti, docenti, genitori, esperti, istituzioni. Chiedo, quindi, rispetto per la nostra azione educativa. Chiedo rispetto per i nostri giovani, la cui salute e il cui benessere psicofisico sono i beni più preziosi per la società tutta».
“Non è illegale, ma è immorale”
È piazza Palio ad essere nel mirino. Non tanto il distributore in sé. Lo dice a chiare lettere Giorgio Pala, consigliere di opposizione tra le fila di Fratelli d’Italia. Nulla di illegale, ma secondo Pala «c’è tuttavia un profilo ancora più importante, ossia quello della immoralità del collocare tale distributore nei pressi della piazza leccese con il più alto numero di scuole superiori nelle vicinanze, per un totale stimato di circa 3.000 alunni.
Il consigliere ha annunciato aver convocato per la prossima settimana la Commissione che presiede, quella controllo, alla presenza del primo cittadino, Carlo Salvemini, dei Presidi delle scuole interessate e dei rappresentanti d’Istituto degli studenti.
«Confrontiamoci e capiamo come agire: qualora il Comune non potesse rimuovere il distributore, propongo dunque di emanare un apposito regolamento che ricalchi quello regionale in vigore per le sale giochi» conclude.
Il riferimento è la legge regionale che proibisce la presenza di sale scommesse a meno di 500 metri dai luoghi considerati “sensibili”, come ospedale, chiese, edifici di culto e scuole, appunto.
Alleanza Cattolica: intollerabile banalizzazione
«Occorre liberare il campo dalle menzogne. Non esistono droghe “leggere”: tutte le sostanze stupefacenti hanno sempre effetti psicotropi e determinano dipendenza sempre crescente, cominciando proprio da quelle c.d. “light”».
Sulla vicenda del distributore di Cannabis “light” troppo vicino alle scuole è intervenuta anche Alleanza Cattolica, associazione di laici di diritto pontificio, che ha dato la sua disponibilità alle scuole per illustrare, insieme a medici del settore, i danni cerebrali, cognitivi e relazionali conseguenti all’uso di cannabis, anche di quella definita “light”.
Da Leccenews.24it del 13/12/2018. Foto da articolo